Dopo 42 anni di ininterrotta guida Angelo Cianci, fondatore del periodico d'informazione ''Vastodomani'', ha lasciato la guida del giornale. Dal prossimo numero di gennaio a raccoglierne il testimone sarà il giornalista Giorgio Di Domenico, che ieri mattina ha voluto incontrare la stampa vastese per ricordare l'impegno e la statura morale di Cianci, forte dei suoi 97 anni, che nel 1966 diede vita al periodico che a buon titolo si è fregiato sulla testata del titolo 'Il giornale dei vastesi nel mondo'. E in questi anni ''Vastodomani'' ha fatto arrivare ovunque gli avvenimenti che si sono consumati nella città, con il rigore giornalistico di Cianci ''un maestro nell'informazione''. Con un periodico che veniva confezionato in maniera artigianale. Era lo stesso direttore, con il prezioso contributo della moglie Giulia scomparsa da qualche anno, a piegare il giornale, imbustarlo e scrivere a mano l'indirizzo dei mille e più destinatari. Una voce autorevole ''Vastodomani'', che cercherà far proseguire Di Domenico. E a ricordare Cianci, come se non ci fosse più, il presidente dell'Associazione della Stampa Vastese, Giuseppe Catania, che del vecchio direttore ha parlato di un uomo puntiglioso, il quale curava con attenzione ogni singola parola del giornale stimolando e incidendo sui collaboratori. Le tante battaglie di libertà di Cianci e quella particolarità di pensiero che ne faceva un uomo unico nell'osservanza delle regole deontologiche del giornalismo. Lo storico Luigi Murolo a Catania ha ricordato le polemiche vivaci di cui era stato protagonista è proprio con Cianci a dimostrazione dello spessore culturale di un modo incisivo di fare informazione. E la necessità di reinventarsi il rapporto con l'emigrazione con cui ''Vastodomani'' si è misurato in questi decenni con grande equilibrio. Nel suo primo saluto da direttore Giorgio Di Domenico si è detto consapevole della responsabilità di cui si fa carico. ''Non riuscirò mai a ripetere l'eccezionale exploit di Cianci - ha detto - ma mi rendo conto che ho il dovere di proseguire nel suo solco soprattutto per quanti in questi anni gli sono stati vicini. E penso ai tanti collaboratori che lo hanno sostenuto''. Un ricordo particolare Di Domenico ha voluto riservare a quelle che ha chiamato le 'stampelle del professore', Angela Del Vecchio e Antonio Galasso, che per tanto tempo hanno aiutato Cianci. Nell'assumere il nuovo incarico il neo direttore ha voluto riservare l'ultimo saluto ''ad un uomo di forte tempra e tenacia che si è sempre preoccupato di dirigere il giornale con coscienza e responsabilità verso i lettori''. Un maestro per tanti giornalisti. Soprattutto nell'educare al senso della critica, una dote difficile da trovare tra i colleghi, e non solo quelli più giovani.