Persone obese o in sovrappeso, dati preoccupanti in provincia di Chieti

Studio del Dipartimento di prevenzione Asl su dati 2015-2018 in occasione dell’"Obesity Day"

Ufficio Stampa e Comunicazione Asl Lanciano-Vasto-Chieti
10/10/2019
Attualità
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In provincia di Chieti circa 125mila persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni presentano un eccessivo accumulo di grasso corporeo: si tratta del 48% della popolazione, rispetto al 45% del dato complessivo abruzzese e il 42% in tutta Italia. Solo il 7% in provincia di Chieti (il 6% in Abruzzo, il 10% in Italia) mangia le cinque porzioni al giorno di frutta e verdura raccomandate dai nutrizionisti: il 54% mangia una o due porzioni, il 36% ne mangia tre o quattro, il 3% non ne mangia affatto. La dieta per ridurre o controllare il peso (consigliata dagli operatori sanitari al 51% di chi è oltre la norma) è praticata solo dal 23% delle persone in eccesso ponderale, mentre è più diffusa la pratica di un’attività fisica moderata (61%). 

È quanto emerge, in occasione dell’Obesity Day che si celebra in tutto il mondo, da uno studio del Dipartimento di Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, diretto da Giuseppe Torzi, su dati del sistema di sorveglianza nazionale “Passi” relativi alle abitudini alimentari e allo stato nutrizionale dei cittadini residenti. L’analisi è frutto delle risposte fornite da circa 1.100 persone intervistate telefonicamente tra il 2015 e il 2018: di questi, il 3% risulta sottopeso, il 49% normopeso, il 35% sovrappeso e il 13% obeso.

E’ evidente come alcune patologie siano più frequenti tra i soggetti sovrappeso e obesi rispetto ai sottopeso o normopeso: in provincia di Chieti l’ipercolesterolemia ha una frequenza del 29% nel primo gruppo rispetto al 18% del secondo gruppo; il diabete del 10% contro il 3%; l’infarto del 4% contro lo 0,5%; l’ipertensione del 35% contro l’11%; le malattie respiratorie del 12% contro il 7%.

In Italia nel periodo 2015-18 la percentuale di persone in “eccesso ponderale” è del 42%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra regioni, a sfavore di quelle meridionali. La provincia di Trento presenta la percentuale significativamente più bassa di persone in eccesso ponderale (34,%), mentre in Campania si registra quella più alta (51%). Secondo lo studio, l’eccesso ponderale è più frequente col crescere dell’età negli uomini (55% rispetto al 41% delle donne) nelle persone con basso livello di istruzione e, limitatamente agli obesi, nelle persone con molte difficoltà economiche.

La percezione che la persona ha del proprio peso è un aspetto importante da considerare in quanto condiziona un eventuale cambiamento nel proprio stile di vita. La percezione del proprio peso non sempre coincide con l’indice di massa corporea (Imc) calcolato sulla base di peso e altezza riferiti dagli stessi intervistati: in provincia di Chieti si osserva un’alta coincidenza tra percezione del proprio peso e Imc negli obesi (87%) e nei normopeso (87%); tra le persone in sovrappeso invece ben il 59% ritiene il proprio peso giusto.

Emerge una diversa percezione del proprio peso per sesso: mentre tra i soggetti normopeso l’87% sia delle donne sia degli uomini considera il proprio peso più o meno giusto, tra i soggetti in sovrappeso il 50% delle donne considera il proprio peso adeguato rispetto al 65% degli uomini.

Sempre in provincia di Chieti l’abitudine a consumare cinque o più porzioni di frutta e verdura al giorno (il cosiddetto five-a-day) è più diffusa nelle persone sopra ai 50 anni (il 9%), nelle donne (7%), nelle persone con basso livello d’istruzione (16%) e nelle persone obese (9%). Non emergono importanti differenze legate alla condizione economica.

Secondo lo studio del Dipartimento di Prevenzione risulta importante il consiglio e il sostegno del medico di medicina generale, che è spesso il primo operatore sanitario a confrontarsi con il problema legato al peso del proprio assistito.
 

 

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