Salvate, curate e liberate. Sono ritornate nel loro habitat naturale Freddy e Carola, le due tartarughe del genere Caretta Caretta riabilitate dal Centro Studi Cetacei di Pescara diretto da Vincenzo Olivieri. La prima aveva un grosso amo all’interno dell’esofago, la seconda era finita accidentalmente nella rete a strascico.
La loro liberazione in mare, avvenuta al largo della costa vastese, é stata salutata con un lungo applauso dalle persone presenti sulle imbarcazioni messe a disposizione dal Circolo Nautico. E’ stato un momento davvero emozionante.
Dodici le barche che hanno partecipato alla manifestazione, compresa la motovedetta della Guardia Costiera il cui comandante Francesca Perfido ha coordinato le operazioni. Il momento più emozionante è stato quando le due operatrici del Centro Studi Cetacei di Pescara hanno liberato in acqua le tartarughe che velocemente hanno cominciato a nuotare con le loro pinne, felici di essere tornate nel loro ambiente naturale.
La loro liberazione – prevista lo scorso 14 settembre e poi annullata a causa delle condizioni del mare – rientra nell’ambito delle iniziative per il quinto anniversario dello spiaggiamento dei sette capodogli tra i 7 e i 12 metri di lunghezza e del peso di oltre undici tonnellate, che il 12 settembre 2014 si arenarono sulla spiaggia di Punta Penna, nella riserva naturale di Punta Aderci. Un evento che vide la mobilitazione di centinaia di volontari accorsi sulla spiaggia di Punta Penna per salvare i cetacei arenati, tre dei quali morti, mentre gli altri quattro ripresero il largo. Un evento definito eccezionale dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale, che la città non dimentica.