Luigi Petta, un recital pianistico di successo

riceviamo e pubblichiamo
03/09/2019
Cultura
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È stata la prima volta, il 31 agosto, che un pianoforte ha varcato la soglia della deliziosa Chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Palmoli. La grande memorialità dell'evento si deve, però, interamente al Maestro Luigi Petta, il quale ha letteralmente fatto prendere vita al pianoforte a coda gentilmente concesso dalla ditta "Pianoforti Angelo Fabbrini" ed ha deliziato il pubblico con un Recital Pianistico di assoluta pregnanza.

Giovanissimo, classe 1990, il Maestro Luigi Petta proviene da una carriera musicale di estremo spessore: dalla formazione artistica appannaggio di Lucia Passaglia, al diploma di pianoforte con la votazione di dieci e lode e menzione d'onore e passando per master internazionali, vari concerti in Europa ed attuale collaborazione col Primo Premio al Concorso Rubinsten di Tel Aviv Giorgia Tomassi.

Il Maestro ha abbracciato il pubblico con un calore dolce ed intimo come solamente l'Intermezzo n.2 dai Klavierstücke Op.118 di Johannes Brahms poteva ed ha subito snodato il filo rosso cronologico della serata. La musica, infatti, a testimonianza della costante presenza nella vita degli uomini, è stata flessa secondo un ordine temporale che copriva i secoli che vanno dal 1600 al 1900 ed ha percorso i grandi nomi di riferimento del Maestro e della propria intera modulazione pianistica.

La prima parte ha plasmato nell'aria le melodie esteticamente immortali di Johann Sebastian Bach (col Preludio corale "Nun Komm der Heiden Heiland" nella trascrizione dell'italiano Ferruccio Busoni e con l'Aria per soprano "Schafe können sicher weiden" nella trascrizione dell'olandese Egon Petri) e Wolfgang Amadeus Mozart (con le dodici Variazioni sul canto popolare "Ah, vous dirai-je Manan!").

La seconda parte, invece, ancor più eterogenea e composita della prima per definizione, procedure, tecniche e stati d'animo, ha commosso nel ricordo dei nomi e delle meraviglie cromatiche di Baldassare Galuppi (nell'Andante della Sonata n.5 in Do Maggiore), Ludwig van Beethoven (nella Sonata in Fa minore Op.2 n. 1 in Allegro, Adagio, Minuetto-Trio e Prestissimo), Frédéric Chopin (nella Polacca Op. 26 n- 1-2, nei Valzer Op. posth. 69-70 e nella Fantasia-Improvviso Op.66) ed Alberto Ginastera (nelle tre Danzas Argentinas Op.2: quella “del Viejo bojero”, quella “de la moza donosa” ed infine quella “del gaucho matrero”).

Occasione di grande orgoglio limitrofo, il recital è stato un successo, con un pubblico attentissimo e conclamante per partecipazione, applausi e grande empatia. Soddisfatto appare, in particolar modo, in prima fila, il sindaco del comune di Palmoli Ing. Giuseppe Masciulli, affiancato dal Colonnello Nicola Castelli.

L’importanza dell’amore per il territorio e della grande valorizzazione dei borghi del Vastese, è stata sottolineata dallo stesso Maestro Petta, al termine della serata, con la ferma promessa di investimento in cultura appannaggio dei giovani e meno giovani e di tutti gli enti locali, spesso, purtroppo, sordi, al richiamo culturale come momento di fruizione psichica, di grande comunione e di esperienza estetica.

La serata si è infatti conclusa con il monito dostoevskijano “La bellezza salverà il mondo!”: monito, quest’ultimo, mai tanto necessario e calzante.

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