Da Germano Di Laudo, segretario provinciale dello Spi-Cgil, riceviamo e pubblichiamo: ''Egregio Direttore, anche in Abruzzo, la partecipazione dei pensionati sull'accordo del 23 luglio con il Governo, è stata notevole. L'esito del voto espresso dai pensionati della nostra regione ha contribuito alla significativa vittoria dei 'sì' verso le scelte sostenute dal sindacato confederale. Sono state 149 assemblee organizzate unitariamente dai sindacati dei pensionati nei Comuni abruzzesi sia grandi che piccoli, alle quali hanno partecipato migliaia di pensionate e di pensionati. Da questa ampia partecipazione democratica consultazione è emersa la unanime indicazione di considerare l'accordo raggiunto un inizio di percorso da cui partire, per il recupero del potere d'acquisto e l'aumento delle pensioni; il sostegno ai redditi da lavoro dipendente; per la estensione e il rafforzamento della rete dei servizi sanitari e di quelli sociali. I pensionati abruzzesi che hanno beneficiato degli aumenti, previsti, per il 2007, sono oltre 90.000. Una platea molto più numerosa di quella di altre regioni. Trattandosi, infatti, di aumenti riferiti alle pensioni minime, trova riscontro la condizione della bassa contribuzione previdenziale dei lavoratori abruzzesi, come unica conseguenza dei bassi livelli occupazionali che la regione ha subito per molti anni. L'amplissimo consenso, scaturito dalla consultazione, ha consentito al Sindacato dei pensionati ed alle Confederazioni di proseguire subito nella impostazione dell'azione rivendicativa, come è previsto dagli stessi accordi di luglio. Legge Finanziaria 2008, provvedimenti fiscali ad essa collegati, politiche adeguate che sostengano lo sviluppo e la crescita economica, equità fiscale sono i tavoli di confronto immediato che ci consentono l'avvio del confronto e della contrattazione in merito: al provvedimento di legge sulla tutela della non autosufficienza e al conseguente finanziamento del corrispondente Fondo nazionale; ad ulteriori immediate misure di sostegno ai redditi da pensione con particolare riguardo; alla unificazione della no tax area tra pensionati e lavoratori dipendenti, per eliminare finalmente una incomprensibile differenziazione tra redditi che comunque derivano dal lavoro; alle misure di compensazione per gli incapienti fiscali, che devono essere selettive ed avere un carattere strutturale e non esclusivamente legate all'extragettito; ai trattamenti pensionistici compresi tra i 700 e 1.200 euro lordi mensili, che non hanno avuto alcun beneficio dall'accordo del 23 luglio. Un'altra priorità, posta al centro delle nostre iniziative, è quella di ottenere urgenti misure che impediscano l'indiscriminato aumento dei prezzi e delle tariffe. Misure indispensabili, affinché non si verifichi la perversa condizione che i miglioramento economici, prima ancora di averli ottenuti, vengano riassorbiti da questo indegno fenomeno''.