'Sentinelle della vita', la nuova raccolta antologica del Premio nazionale Histonium

La pubblicazione curata dal prof. Luigi Medea

riceviamo e pubblichiamo
28/03/2019
Cultura
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Un impegnativo lavoro redazionale di quattro mesi, racchiuso in 280 pagine, dove sono pubblicati i vari testi di poesia e narrativa, premiati o segnalati durante la manifestazione del 22 settembre 2018, con la copertina a colori, che riporta la stupenda foto di due bambini che, tenendosi per mano, guardano incantati il meraviglioso spettacolo dell’alba sulla spiaggia di Vasto (foto di Pierangelo Di Memmo): ecco in sintesi come si presenta la trentatreesima raccolta antologica del Premio Nazionale “Histonium”, dal singolare titolo “Sentinelle della vita”.

Le motivazioni della impostazione editoriale e della scelta del titolo le ha evidenziate, nella “Introduzione”, il curatore dell’Antologia, prof. Luigi Alfiero Medea, che è anche il Presidente del Premio.

“Il 2018 - scrive il prof. Medea - è stato un anno difficile e ci ha lasciato una pesante eredità. Innanzitutto per alcune tragedie che si sono verificate nel nostro Paese. A cominciare dal terribile incidente avvenuto il 2 gennaio, all’altezza di Montirone, lungo l'autostrada A21 Torino-Piacenza-Brescia. Sono rimasti coinvolti un'automobile e due mezzi pesanti, tra cui un camion con cisterna che ha preso fuoco. Sei i morti. Il 25 gennaio un treno regionale sulla linea Milano-Venezia è dera­gliato poco dopo la stazione di Pioltello, causando tre morti e 46 feriti. Il 3 febbraio Luca Traini, 28 anni, ha sparato all’impazzata nel centro di Macerata ferendo sei persone, tutte di colore. Un folle raid razzista scatenato dall'omicidio di Pamela Mastropietro. Il 6 giugno un incendio ha infiammato l’autostrada A14. A causare il rogo un tampo­namento di un'autocisterna su un tir. Il 14 agosto a Genova uno degli stralli che sorreggeva il pilone numero nove del viadotto Morandi ha ceduto fragorosamente, tagliando in due la città e provocando un disastro immane: 43 morti, un centinaio di feriti, 260 famiglie sfollate. Sepolti dal fango in una villa abusiva. Sono morti così a Casteldaccia, in provincia di Palermo, nove persone nella notte tra il 3 ed il 4 novembre”.

“Ma, oltre a questi luttuosi eventi (ne ho riportati solo i più gravi), - continua il prof. Medea - è serpeggiato tra la gente uno stato di smarrimento che ha generato forti paure, in particolare quella di non trovare un'occupazione dignitosa e correttamente retribuita; quella di essere costretti a vivere in una società senza legami e senza valori; quella di dare prima accoglienza agli stranieri che fuggono da guerre e da situazioni difficili sul piano politico, perché si pensa che essi siano la causa principale dei nostri mali e delle nostre povertà; quella di appartenere ad un’Europa, che non è più luogo di dialogo e di confronto”.

“A ciò – osserva inoltre il prof. Medea - si sono aggiunte altre situazioni precarie degli anni passati, che non hanno trovato ancora positive soluzioni, come il problema delle famiglie che avrebbero bisogno di un fisco più equo, il problema della fuga dei nostri giovani eccellenti, costretti a lasciare il Paese per cercare in altre nazioni opportunità di realizzazione, il problema dell’industria, dove non sempre si applica un sano umanesimo, che mette al centro le persone, con salari giusti e senza discriminazioni per le donne”.

“I problemi – precisa il prof. Medea - non sono solo italiani. Si sa che tutto il mondo sta attraversando una metamor­fosi profonda, con il pericolo di precipitare in una spirale di incertezza e di violenza. Per questo occorre reagire, sentendoci una comunità di persone che riesce a fare sintesi delle legittime differenze e si impegna per il bene comune. Per questo bisogna riaprire il cuore italiano, risvegliando quelle energie spirituali e materiali che, anche se inespresse, fanno parte del nostro più prezioso patrimonio”.

“L'organizzazione del Premio Nazionale Histonium - conclude il prof. Medea -è stata sempre aperta alla speranza. Sentinelle della vita”è il titolo scelto per questa Antologia. Un titolo che vuol richiamare l’impegno di noi adulti a preservare la vita fragile dei nostri giovani e dei nostri adolescenti. Uno dei pericoli maggiori è stato più volte richiamato proprio in questa edizione del Premio: l'emergenza droga. Facciamo sì che i nostri ragazzi crescano nella contemplazione suggestiva del creato, nella gioia dell'amicizia e nell'affetto di una famiglia, testimone di amore e di solidarietà. Ma essere “Sentinelle della vita”significa anche riscoprire l’importanza dei ricordi da lasciare in eredità ai nostri figli, perché essi, apprezzando i valori del passato, realizzino un futuro migliore”.

Nove le parti, in cui è diviso il volume. Nella prima sono approfonditi i due temi nel Concorso: “Emergenza droga tra i giovani” e “Viaggio nello scrigno dei ricordi”, mentre nella seconda si ripercorrono le tappe significative della XXXIII Edizione, corredate da molte foto. Dalla terza all’ottava parte è possibile leggere le opere premiate e segnalate delle sei sezioni letterarie. Nella nona parte, infine, vengono riportate le note bio-bibiografiche dei poeti e scrittori delle varie regioni d’Italia.

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