Zes come 'zona franca fiscale', non sono previsti ampliamenti

La perimetrazione futura, secondo il sindaco Menna, ricalcherà l'esistente agglomerato industriale di Punta Penna

Anna Bontempo (Il Centro)
22/01/2019
Attualità
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Una drastica riduzione della superficie della Zes (zona economica speciale), facendo coincidere la sua estensione con quella dell’attuale agglomerato industriale di Punta Penna e stralciando quelle aree che inizialmente erano state incluse dalla Regione.

E’ di questo tenore l’accordo che il Comune di Vasto ha raggiunto il 27 novembre scorso con Arap Abruzzo, Confindustria e Assovasto (associazione di imprese del Vastese) sulla perimetrazione della zona economica speciale. Una intesa che, pur non rassicurando pienamente le associazioni cittadine che nei giorni scorsi hanno promosso un’assemblea pubblica, ridimensiona di molto la proposta della Regione intenzionata a raddoppiare la zona industriale di Vasto delineando una Zes di 583 ettari a fronte dei 244 ettari attuali.

“Ho raggiunto un importante risultato mettendo d’accordo gli ambientalisti e gli industriali”, commenta il sindaco Francesco Menna“ho ottenuto che Vasto avesse la Zes, per poter usufruire dei benefici fiscali, ma nello stesso tempo mi sono speso affinchè la zona economica speciale andasse a coincidere con l’agglomerato industriale di Punta Penna congelando l’esistente. Rispetto alla proposta iniziale della Regione sono stati stralciati i terreni agricoli inclusi nella perimetrazione che mi avrebbero comportato un doppio problema, cioè gli espropri e le opere di urbanizzazione, dando la possibilità ai comuni del comprensorio di poter inserire le loro zone industriali per salvaguardare i livelli occupazionali. Ho convocato un tavolo con Confindustria, Arap e gli altri attori istituzionali e abbiamo raggiunto un accordo che ci consente di assegnare un ruolo di primo piano al porto di Punta Penna, considerato dalla Regione un nodo centrale”.

Per il primo cittadino sono quindi ingiustificate le preoccupazioni espresse dalle associazioni secondo le quali la Zes darebbe il via libera ad insediamenti ad alto impatto ambientale, non compatibili con la riserva naturale di Punta Aderci.

“Non è così”, precisa il sindaco, “la Zes serve a creare una zona franca dal punto di vista fiscale, ma per quanto riguarda gli impianti produttivi si segue la procedura prevista dalla legge. Parallelamente stiamo portando avanti il discorso della variante al PRT dell’agglomerato industriale di Punta Penna ed in quest’ottica abbiamo siglato un protocollo d’intesa tra Arap e Provincia di Chieti”.

Il documento individua una serie di criticità per evitare interferenze con la riserva naturale di Punta Aderci e il relativo piano di assetto naturalistico,  individua lo stralcio delle aree a ridosso del mare e prevede l’introduzione di “specifiche norme finalizzate alla mitigazione-attenuazione della contrapposizione delle aree a destinazione produttiva con quelle naturalistiche”.  

 

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