Pista ciclabile Lebba 'monumento allo spreco', abbandono e degrado la sua condanna

Il sindaco nel bilancio di fine anno: "Non rientra tra le priorità di questa amministrazione comunale"

Anna Bontempo (Il Centro)
10/01/2019
Attualità
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"La pista ciclabile di Vallone Lebba? Non rientra tra le priorità di questa amministrazione comunale. E’ condannato all’abbandono e al degrado il percorso naturalistico costato più di 600mila euro di soldi dei contribuenti e da anni trasformato in una enorme discarica a cielo aperto dove è possibile trovare di tutto: dai calcinacci abbandonati da qualche impresa edile, ai pneumatici (ce ne sono tantissimi), alle buste stracolme di materiale non differenziato, ai materassi e alle suppellettili. Una sorte segnata quella della  pista, la cui sistemazione e bonifica non compare nell’agenda politica della maggioranza di centrosinistra.

Abbiamo altre priorità, spiega il sindaco Francesco Menna“l’attenzione di questa amministrazione è rivolta ai quartieri periferici, come San Lorenzo dove c’è da ultimare l’impianto della pubblica illuminazione. La nostra intenzione è quella di contrarre un mutuo per poter avviare una serie di interventi in periferia. Certo se ci fossero le risorse economiche, un bando regionale, ministeriale  o europeo non ci tireremmo indietro nel cogliere l’occasione al volo, ma oggi non ci sono le condizioni. Purtroppo siamo costretti a fare delle scelte”, conclude il primo cittadino, il quale ha anche aggiunto che un’altra priorità dell’amministrazione comunale è la pista ciclabile di Vasto Marina, dove sono in corso i lavori per la realizzazione del camminamento pedonale e per la quale è stato già previsto il completamento della pubblica illuminazione tramite l’installazione di ulteriori pali della luce alti 4 metri, molto più adatti ad un lungomare che ad una pista che costeggia una riserva con annessa area Sic (sito di interesse comunitario).

Insomma, chi sperava in un intervento di manutenzione straordinaria e di bonifica del percorso naturalistico di Vallone Lebba resta con l’amaro in bocca.

Realizzata sulle sponde dell’omonimo torrente nel 2010 durante la precedente amministrazione guidata da Luciano Lapenna, la pista che presenta ampi tratti di staccionata completamente divelti, offre uno spettacolo davvero indecoroso.  

Lavatrici, sedie, divani, materiale edile, pneumatici, cassette di legno, plastica e buste piene di rifiuti indifferenziati. Non c’è un angolo rimasto incontaminato, l’intero percorso è disseminato di micro discariche abusive. Piuttosto che essere frequentata dai ciclisti e da chi ama fare passeggiate all’aria aperta la pista è diventata la meta più gettonata dagli incivili.

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