Raccolta differenziata da incentivare, l'occasione persa della 'tariffa puntuale'

Il meccanismo consentirebbe ai vastesi di pagare esattamente il pattume che ciascuno produce, con risparmi per single e piccoli nuclei familiari

Anna Bontempo (Il Centro)
04/12/2018
Attualità
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La raccolta differenziata stenta a superare la percentuale del 65% prevista dalla legge? Il sistema per incentivare i cittadini a selezionare in casa i rifiuti da avviare al riciclo c’è e si chiama “tariffa puntuale”, un meccanismo che consentirebbe ai vastesi di pagare esattamente la quantità di pattume che ciascuno effettivamente produce, con conseguente notevole risparmio per i single e i piccoli nuclei familiari.

Purtroppo la tariffa puntuale è la grande assente nel contratto quinquennale che l’amministrazione comunale si accinge a stipulare con la Pulchra diventata interamente privata dopo la vendita delle quote pubbliche detenute dal Comune nella società, al prezzo di 1.160.000 euro, somma che l’ente ha incassato proprio in questi giorni. Eppure l’intenzione di tener conto della effettiva produzione dei rifiuti era contenuta nella proposta tecnica presentata nei mesi scorsi dalla Sapi dell’imprenditore vastese Giovanni Petroro (già socio di minoranza della Pulchra), il quale aveva promesso più servizi ad un canone inferiore (circa 200mila euro in meno) rispetto a quello indicato nel contratto quinquennale che le parti si accingono a sottoscrivere.

Insomma, un’altra occasione persa per far pagare di meno i cittadini ed invogliarli a fare la raccolta differenziata.

“Durante l’ultimo consiglio comunale ho proposto la realizzazione di una cosa semplice e mai attuata, cioè la tariffa puntuale” –  ricorda la consigliera Alessandra Cappa (Lega), “ tale meccanismo consentirebbe ai vastesi, grazie ad alcuni semplici accorgimenti, di pagare esattamente (e solo) la quantità di rifiuti che ciascuno effettivamente produce, con conseguente, notevole risparmio per coloro che vivono soli o in piccoli nuclei familiari, a prescindere dal criterio, oggi applicato, della dimensione delle loro abitazioni. L’attuale sistema, infatti, prescindendo del tutto dalla effettiva immondizia prodotta – il che peraltro non incentiva la pratica della corretta differenziazione – applica l’imposta sulla base di un criterio misto che non rende giustizia alla gran parte dei cittadini. E quale occasione migliore, se non quella attuale, in cui sta per iniziare un nuovo contratto con la società che dovrà gestire i rifiuti per i prossimi cinque anni?”.

Un altro suggerimento arriva dal collega Alessandro D’Elisa, il quale ha scritto ai dirigenti del Comune, Stefano Monteferrante e Vincenzo Toma chiedendo non solo di migliorare il servizio mediante l’impiego delle migliori tecnologie ed attrezzature, ma anche di salvaguardare i livelli occupazionali. A dire il vero nel capitolato esiste la clausola sociale che impone al gestore affidatario di “assumere gli stessi addetti che operavano alle dipendenze del gestore uscente”. Si tratta di trenta dipendenti a tempo indeterminato (di cui uno part time).

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