''Il Consiglio comunale sarà chiamato ad attestare una conformità tra il Prg vigente ed il nuovo Piano regolatore del porto senza che nessuno o quasi dei consiglieri abbia visto il nuovo piano. Se i consiglieri se la sentono di firmare questa 'cambiale in bianco', si accomodino pure''. Da questa premessa, l'associazione civica 'Porta Nuova' si fa portavoce di una critica, indubbiamente non solitaria, ai progetti di ampliamento del porto di Punta Penna. E chiede il ritiro del punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale di domani pomeriggio il presidente del sodalizio, Michele Celenza, auspicando, nel contempo, ''l'apertura di una fase di concertazione tra tutti i soggetti interessati''. Con 'Porta Nuova', ad interpretare il dissenso, vi sono anche Rifondazione Comunista, l'Arci, il Wwf provinciale, il consigliere in quota Psdi, Maurizio Vicoli (della Lista Forte che non aderisce al Partito Democratico) ed il consigliere comunale indipendente Antonio Russi. ''Non siamo in via pregiudiziale contrari allo sviluppo del porto di Punta Penna - rimarca ancora Celenza - diciamo però che la questione va affrontata nella sua specificità. A Punta Penna, entro una superficie di pochissimi chilometri quadrati, sono presenti un sito Sic, un porto commerciale, una riserva naturale regionale, due zone a vincolo archeologico ed una zona industriale. Ed il Prg, proprio sopra il Sic prevede la costruzione di un porto turistico. La Regione, sulla fascia adriatica, ha avviato le procedure per l'istituzione del Parco nazionale della Costa Teatina e qui si parla di raddoppio del porto''. Un'ultima critica: ''Convocare il Consiglio comunale su una questione così sentita appena una settimana prima vuol dire rinunciare al confronto, anzi, evitarlo. Non una scelta condivisa, dunque, ma l'orientamento di seguiie una decisione già assunta in sedi non istituzionali''.