Curare a casa le polmoniti non gravi: è l'obiettivo del progetto pilota avviato dalla Asl Lanciano-Vasto in collaborazione con 25 medici di base, che si propone di verificare l'efficacia del trattamento domiciliare nei casi di pazienti affetti da polmonite comunitaria a basso rischio. Si tratta, nello specifico, di uno studio che approda per la prima volta in Abruzzo, preceduto dall'eco degli ottimi risultati raggiunti in realt... come Ferrara, Cuneo, Città di Castello, dov'è stato già sperimentato con successo, e che si giova del supporto della Business Unit Regional Affair di Bayer, impegnata da tempo in un'azione di affiancamento delle regioni in tema di politiche sanitarie e di contenimento della spesa. Intento del progetto è valutare l'efficacia dell'introduzione di un percorso integrato per le polmoniti ''acquisite in comunità'', vale a dire contratte non a seguito di altre malattie o di un ricovero, che rappresentano il segmento della sperimentazione: in tale ambito, per un anno saranno selezionati i casi a bassa complessità assistenziale in base a un sistema di classificazione che a seconda dell'alterazione di alcuni parametri, come età, febbre, ritmo cardiaco e difficoltà respiratorie definisce il livello di rischio, e con esso la scelta di curare il paziente in ospedale o a casa. Solo i casi a rischio basso o minimo seguiranno il trattamento domiciliare, con la somministrazione preferibilmente di un solo antibiotico, secondo le linee guida dell'Icsi (Institute for clinical systems improvement), e il monitoraggio fino a guarigione completa. ''Nella nostra Azienda nel 2006 abbiamo registrato 726 casi di polmonite - spiega il direttore generale Michele Caporossi - tutti ricoverati in ospedale. Conosciamo bene la potenziale pericolosità di questa malattia, ma sappiamo anche che nei casi non gravi può essere trattata efficacemente a domicilio, a tutto vantaggio dei pazienti, che mal tollerano i ricoveri, specie quando non indispensabili, onerosi per chi li subisce e per le casse della Asl. Si tratta, allora - conclude il direttore generale della Asl - di verificare i risultati, in termini di salute e conseguentemente di costi, prodotti da un percorso alternativo, pensato per alleggerire sotto ogni profilo il regime di cura delle polmoniti non gravi, al fine di migliorare la qualità dell'assistenza e agire secondo le regole dell'appropriatezza dei ricoveri, fondamentale per noi''. Nelle sperimentazioni seguite in altre città i risultati sono stati più che positivi, evidenziando prima dei 30 giorni la guarigione nel 99 per cento dei casi, e una stasi della polmonite nel restante 1 per cento; dello stesso segno l'analisi dei costi, che ha attestato la spesa di trattamento domiciliare tra 93 e 97 euro per paziente, a fronte dei 2.500 richiesti da un ricovero per polmonite.