Il termine di scadenza incombe e il Comune, in attesa della gara, proroga il contratto alla Pulchra. La società partecipata continuerà ad occuparsi dello spazzamento e della raccolta dei rifiuti fino al 31 dicembre 2018, alle stesse condizioni previste dalla convenzione, cioè ad un canone mensile di 431.856 euro, per un importo complessivo pari a 2.375.810 euro.
La proroga “tecnica”, che ha scatenato l’immediata reazione delle minoranze consiliari, è stata decisa con una determina dirigenziale in vista della scadenza del contratto ventennale prevista per il 16 luglio. E’ evidente che entro quella data non sarà possibile espletare la gara, anche se gli uffici sono al lavoro per predisporre tutti gli adempimenti necessari per la vendita delle quote pubbliche detenute all’interno della Pulchra, così come deciso dal consiglio comunale nella seduta del 2 maggio scorso. Tra l’altro l’amministrazione comunale ha deciso di avvalersi del supporto specialistico di una commercialista, la stessa che era stata incaricata a suo tempo di valutare il valore del pacchetto azionario. Ad affiancare gli uffici comunali nella predisposizione di tutti gli atti necessari e propedeutici per l’espletamento della gara, lo schema di contratto e ogni altro documento utile, è Adelina Di Pietro, la professionista campana che ha attribuito alle quote pubbliche detenute all’interno della partecipata un valore di 1.333.000 euro.
Intanto la notizia della proroga ha mandato su tutte le furie i consiglieri del centrodestra.
“Alla fine la montagna comunale ha partorito il celebre topolino”, attaccano Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani e Edmondo Laudazi, “nonostante innumerevoli sollecitazioni, diversi consigli comunali convocati dalle minoranze, un costoso parere tecnico commissionato a una commercialista di Avellino, nonostante tutto l’amministrazione dell’inerzia e dell’inconcludenza ha fatto ciò che tutti sapevano con largo anticipo. Nulla. Il sindaco Francesco Menna e l’assessore Paola Cianci non hanno fatto nulla, se non incrociare le braccia e lasciare scadere i termini dell’appalto ventennale per poi rifugiarsi nella scontata proroga finale. Nessuna gara, nessuna revisione del costoso capitolato, nessuna miglioria del servizio, nessun adeguamento dell’offerta nonostante la stessa Pulchra avesse proposto al Comune un rinnovo del contratto a servizi notoriamente più bassi.
Noi non abbiamo nulla contro la Pulchra che è un patrimonio del Comune di Vasto, ma chiediamo trasparenza e soprattutto una riduzione dei costi che i cittadini si trovano a pagare in bolletta. L’assessore all’ambiente Paola Cianci farebbe bene a trarre le conclusioni: le sue dimissioni di fronte a tanta inerzia, tanto spreco, tanta incapacità amministrativa sarebbero veramente un atto dovuto”,concludono i consiglieri.