Domenica 1° luglio sarà celebrata una Santa Messa in suffragio di Don Giovanni Renzetti nella parrocchia SS. Salvatore di Torino di Sangro, a 25 anni dalla morte.
Sarà l’occasione per ricordare una eccezionale figura di sacerdote, morto a Torino di Sangro a 53 anni, dopo appena 29 anni di apostolato (era nato a Rocca S. Giovanni il 27 settembre 1940).
L’ho conosciuto da giovane liceale quando lui era già prossimo al sacerdozio. Bello, statuario, innamorato dello sport quasi quanto della sua tonaca che non toglieva neppure durante gli allenamenti di pallavolo, sport nel quale eccelleva.
Di lui colpiva la risolutezza, l’estremo impegno nell’osservanza dei suoi doveri, ma se restavi un po’ con lui, lo ascoltavi, ti accorgevi che dietro quella scorza dura si nascondeva la tenerezza di un bambino e la cieca fiducia nella Provvidenza.
Parroco della parrocchia SS. Salvatore di Torino di Sangro dal 1964 fino alla morte, ponendosi alla testa di tantissime esperienze benefiche e di preghiera, specie nei “Cammini Neocatecumenali”, ha lasciato in chi l’ha conosciuto un significativo esempio di dirittura morale, lo stimolo dell’esempio prima della parola, l’operosità della sua fede e la forza della sua carità.
Poi quel caldo 2 luglio del 1993, con i paramenti sacri addosso per la celebrazione della S. Messa, ci ha lasciati senza un perché: ammesso che per i cristiani la morte debba avere necessariamente un perché. Per i cristiani, infatti, il giorno della morte è il trasferimento “nella Gerusalemme celeste”, una seconda nascita.
E questa convinzione è la loro forza più che la loro consolazione!
Al termine del rito religioso di domenica 1° luglio a Torino di Sangro sarà distribuito il testo di una struggente e delicatissima preghiera alla Madonna scritta da don Giovanni e chi vuole potrà consultare online un ricco volumetto, predisposto dai famigliari, che, insieme alle testimonianze di chi l’ha conosciuto, ricorda la figura e le opere di un sacerdote che “ha segnato” la storia di quella comunità parrocchiale.