Il quartiere Sant’Antonio Abate continua a far parlare di sé e dei disagi che ancora lo contraddistinguono.
È del settembre 2016 il primo articolo che abbiamo pubblicato, dando voce a quanti, tra gli abitanti del posto, hanno espresso il proprio malcontento sullo stato di incompletezza in cui riversa da tempo.
La contrada, non lontana dal centro di Vasto, è ricca di abitazioni ed è in continua crescita, dati i nuovi nuclei familiari che vi si stabiliscono, attratti dalla bellezza delle vedute e dalla tranquillità della zona.
Tanti i cittadini che, soprattutto con il ritorno delle belle giornate, hanno ripreso a contattarci per farci conoscere da vicino le problematiche quotidiane che si trovano a vivere.
Tra le tante segnalazioni spicca quella di una giovane mamma che lamenta l’impossibilità di condurre il proprio bambino a spasso nel passeggino, a causa della mancanza di un tratto di marciapiede.
Esso, infatti, così come già sottolineato nei precedenti servizi redatti, si interrompe in via Vecchia Monteodorisio e ricomincia solo in prossimità della scuola materna, per poi tornare ad essere assente dal semaforo fino al ponte.
Chi abita nel quartiere, inoltre, testimonia la presenza di tante persone che percorrono quei tratti privi di percorsi pedonali ad hoc, necessari per la salvaguardia della personale sicurezza.
Il tratto di strada tra la contrada e il centro, infatti, viene percorso a piedi sia per la vicinanza ad alcuni supermercati e negozi di alimentari, sia per il piacere di una semplice passeggiata.
Facendo seguito, inoltre, ai diversi casi di tamponamenti e incidenti avvenuti all’altezza del pericoloso incrocio che interseca le direzioni Vasto - San Salvo – Cupello e che abbiamo già in precedenza riportato (leggi qui), si segnala che i semafori sono tuttora spenti, ormai da oltre 2 anni.
Lasciamo il finale alle parole di una residente, che commentò il nostro articolo del 2016, poiché risulta ancora molto attuale: “da residente nel pieno dell'incrocio Vasto-Cupello-San Salvo, non posso che condividere tutto quanto esposto, in particolare l'urgenza del semaforo funzionante, e perché no, con il pulsante di chiamata per i pedoni, perché...attraversare senza la paura di essere presi come birilli, credo fortemente sia un nostro diritto. Poi, che dire dell'assenza di marciapiede, dell'assenza di pensiline...tutto si commenta da sé. Io protocollai già 2 anni fa un mio esposto al Comune ma...NIENTE. Forse attendono più tamponamenti, o disgrazie come quella di qualche mese fa in altra zona, prima di intervenire”.