Il giorno dopo la diffusione della triste notizia, che ha avuto una vasta eco nazionale, della studentessa minorenne che ha denunciato e fatto arrestare due coetanei che la costringevano ad avere rapporti sessuali con la continua minaccia di diffondere foto e video ripresi a sua insaputa il livello di attenzione e sgomento sulla vicenda resta alto a Vasto.
Nella conferenza stampa di ieri mattina, il maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia locale dei Carabinieri, ha anche parlato delle pene previste per la serie di gravi reati contestati ai due giovani vastesi che devono rispondere, in concorso tra loro, di riduzione in schiavitù, violenza sessuale di gruppo, violenza privata, atti persecutori, pornografia minorile e, uno solo dei due, cessione di sostanza stupefacente pure aggravata dalla minore età del ricevente.
Consales ha parlato di possibili pene, per i reati considerati, che vanno dai 6 ai 12 anni di carcere.
La ragazza, oggi sedicenne, con il consiglio di un amico, si era rivolta ai Carabinieri denunciando una storia lunga 2 anni che, iniziata come tanti primi approcci adolescenziali, si è strada facendo trasformata in un autentico incubo.
La mamma della vittima, come emerso nel corso delle indagini, era completamente all'oscuro del dramma vissuto dalla figlia. I due minorenni, entrambi studenti e definiti di contesti familiari assolutamente 'normali', sono stati condotti nell'Istituto di Casal del Marmo, a Roma, in attesa dell'interrogatorio di garanzia.