Fumatori... ma non troppo: i dati rilevati nel territorio provinciale di Chieti

Riscontri nell'ambito del sistema di sorveglianza della popolazione 'Passi' diffusi nell'occasione della 'Giornata nazionale senza tabacco'

Ufficio Stampa e Comunicazione Asl Lanciano-Vasto-Chieti
31/05/2018
Attualità
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Sono per la maggior parte maschi, hanno un’età media tra 18 e 49 anni, un livello di istruzione medio e alle spalle qualche sofferenza di ordine economico.

E’ il ritratto dei fumatori in provincia di Chieti scaturito dalla rilevazione effettuata dal Servizio di epidemiologia igiene e sanità pubblica (Siesp) - Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale nell’ambito del sistema di sorveglianza della popolazione adultaPassi” (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia). I dati sono stati diffusi in concomitanza con la “Giornata nazionale senza tabacco”, che si celebra giovedì 31 maggio. IlServizio pneumotisiologico territoriale della Asl è a disposizione per dare informazioni ai cittadini al numero telefonico 0871.358200.

Nel frattempo è ripresa l'attività del Centro antifumo presso la Pneumologia dell'Ospedale di Chieti: l'obiettivo è la disassuefazione dal tabagismo e la diagnosi precoce dei danni correlati al fumo rivolta a utenti e dipendenti Asl. La modalità di accesso per i pazienti ricoverati prevede la normale richiesta di consulenza indirizzata alla Pneumologia specificando che la prestazione è richiesta al Centro antifumo. Per i pazienti esterni è necessaria l'impegnativa del medico di medicina generale nella quale indicare "visita presso Centro antifumo". La prestazione del Centro prevede l'intervento specialistico di medico e psicologo. La prenotazione per i pazienti esterni può avvenire attraverso il Centro unico di prenotazione della Asl. Per informazioni: 0871.358648.

dati elaborati dal Siesp sono riferiti al periodo 2015-2017, durante il quale a livello provinciale è risultato fumatore il 25% della popolazione adulta in età compresa tra 18 e 69 anni. Il 19%, invece, si è detto ex fumatore, vale a dire che ha smesso da oltre sei mesi, mentre il 56% non ha mai fumato. Si tratta di percentuali incoraggianti, perché descrivono come virtuoso il comprensorio della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, che vince nel confronto interno con le altre realtà abruzzesi e con le altre regioni: insomma, da queste parti si accendono meno sigarette che altrove.

La rilevazione disegna anche un profilo più dettagliato: l’abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne (rispettivamente 29% e 21%), e nella fascia d’età compresa tra 18 e 34 anni (36%), un po’ meno (appena due punti più giù) nella categoria 25-34 anni.  Riferisce di versare in difficoltà economiche il 33%.

Il numero di sigarette fumate in media al giorno è pari a 12, ma supera il pacchetto quotidiano  il 27% dei fumatori.

Smettere è comunque un problema, perché nel 91% dei casi è fallito il tentativo tra quanti ci hanno provato, mentre al momento della rilevazione il 6% stava ancora tentando, nel senso che non fumava, ma non era ancora passato un anno. Al di là dell’esito finale, le persone che hanno provato a liberarsi delle sigarette lo hanno fatto in gran parte da sole (82%), il 3% ha fatto ricorso ai farmaci, l’11% ha “svapato”.

I fumatori, però, rispettano le regole del vivere civile e i divieti e rinunciano alla sigaretta nei luoghi pubblici e di lavoro nel 91% dei casi. Nella propria abitazione, invece, viene consentito al 17% degli intervistati, magari solo in alcune stanze, mentre le regole domestiche diventano più severe se sono presenti minori di 15 anni.

I dati sono stati estrapolati dalla relazione del Sistema di sorveglianza Passi. Si tratta di un programma che mira a stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai comportamenti individuali. Partecipano tutte le regioni italiane, attraverso campioni di residenti in età compresa tra 18 e 69 anni estratti in modo casuale dagli elenchi della anagrafi regionali. Personale della Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (circa 25 al mese per Asl) con un questionario standardizzato. I dati sono poi trasmessi in forma anonima e registrati in un archivio unico nazionale

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