Le sale da gioco devono essere distanti almeno 300 metri dai luoghi “sensibili”, cioè scuole, chiese, strutture sanitarie, centri di aggregazione e cimiteri. Lo prevede la legge regionale n.40 del 2013 recante disposizioni per la prevenzione e la diffusione dei fenomeni di dipendenza da gioco, una patologia che, benché resti spesso sommersa, sta diventando una vera piaga sociale sia per i risvolti socio-sanitari, sia per quelli economici legati al sovraindebitamento.
I dati allarmanti sulla diffusione del gioco d’azzardo che collocano la regione Abruzzo al primo posto in Italia con una spesa annuale pro-capite di 1.767 euro, superiore al 20% della media nazionale che è pari a 1.475 euro, hanno spinto l’associazione “Torna il Sorriso”, formata da dottori commercialisti, a chiedere accertamenti sulla distanza minima delle sale da gioco dai luoghi sensibili.
In sostanza il presidente del sodalizio, Giuseppe Schiavo, chiede al sindaco Francesco Menna di far effettuare i necessari controlli per verificare se la legge regionale viene rispettata.
“L’associazione è composta da dottori commercialisti specializzati sia nella normativa sul sovra indebitamento, ribattezzata Salva-suicidi, sia sotto l’aspetto umano”, spiega Schiavo, “ha l’obiettivo di divulgare, orientare e sostenere tramite anche il centro di ascolto e l’osservatorio la conoscenza e la corretta applicazione della legge anche in favore dei micro e piccoli commercianti, artigiani, agricoltori, professionisti, scivolati al di sotto le soglie di povertà.
Abbiamo già incontrato alcune associazioni di volontari ed enti pubblici che assistono, seguono e curano i giocatori d’azzardo compulsivi ed abbiamo illustrato agli psicologi, assistenti sociali ed ai volontari la complessa normativa sul sovraindebitamento e le applicazioni nel caso dei giocatori d’azzardo compulsivi, per offrirgli una seconda opportunità di vita, per un nuovo inizio (Fresh Start).Queste persone affette da tale patologia molto spesso hanno situazioni debitorie personali eccessive, molto complesse ed a volte scivolano in silenzio, del tutto isolate nel mondo dell’usura”.
Oltre a mettersi a disposizione per eventuali iniziative volte alla prevenzione del gioco patologico, il sodalizio chiede al sindaco un appuntamento “per un confronto costruttivo sulla problematica”.