“Grazie per l’entusiasmo con cui mi avete accolto. Io sono qui perché vi voglio bene vi porto nel cuore e nella preghiera. Ci sono persone che vi amano e vi amano gratuitamente perché vi vogliono bene. Cercatele. Siate anche voi con un cuore grande, allora varrà la pena di vivere. Non sciupate la vostra vita”.
Con queste parole, l’arcivescovo di Chieti- Vasto, monsignor Bruno Forte ha salutato gli oltre 700 studenti dell’Itset “Palizzi”.
Un incontro di riflessione, ma anche un momento di gioia di tutta la comunità scolastica.
“Ho incontrato il senso della mia vita, Dio, quando avevo 17 anni. Ero inquieto, alla ricerca di un amore che desse senso ai miei giorni. Avevo preso una cotta per una ragazza ma questo entusiasmo sembrava non bastare al mio cuore, sentivo il desiderio di un amore più grande che mi portasse oltre. Durante l’estate andai ad un campo parrocchiale estivo e incontrai il cardinale Ursi di cui porto la croce. Sentendolo parlare ho capito qual era la gioia più grande che stavo cercando.
Solo Dio poteva soddisfare l’ansia, quella ricerca che poteva portarmi alla felicità piena. Mia madre aveva capito la mia vocazione vedendomi pregare. Le mamme capiscono sempre tutto. Mio padre, invece, non aveva capito nulla ma voleva che mi sentissi libero in questa scelta. La libertà interiore è fondamentale. Mi disse che era felice che uno dei suoi figli dedicasse la vita al Signore ma se avessi avuto un ripensamento, il suo amore e la sua stima nei miei confronti non sarebbero cambiati” ha raccontato padre Bruno.
“Quando ti alzi al mattino, se hai qualcuno da amare la vita ha un senso. A Napoli c’è un proverbio che dice più o meno così: si può vivere senza sapere perché ma non si può vivere senza sapere per chi. A voi giovani oggi si deve chiedere per chi vivete. Ho incontrato migliaia di giovani come voi. Avete un immenso bisogno di amore, quando sentite che qualcuno si mette in gioco per voi, allora siete pronti ad ogni sfida. Date fiducia a famiglia e insegnanti. Se un insegnante si spende per voi lo capite. Avete il fiuto per l’altruismo. Se un insegnante entra in classe solo per lo stipendio o per spendersi per voi, lo intuite. Le porte del cuore non devono essere chiuse. Non lasciatevi ingannare da ladri e assassini che creano dipendenze e vogliono vivere alle vostre spalle. Rifiutate questo mondo falso. Siate liberi. Sappiate dire no alle mistificazioni e a chi vuole servirsi di voi per interesse. Se sentite momenti di stanchezza, solitudine e ingratitudine, sappiate che c’è un amore più grande, quello di Dio, che non vi verrà mai negato”. Il presule ha parlato a tu per tu con i ragazzi ed ha risposto alle loro domande.
“Tutti si pongono interrogativi che scaturiscono dall’incontro con la realtà. L’uomo, dagli albori dell’umanità, si è sempre posto domande sul senso della vita. A prescindere dal proprio credo, si porta dentro questi interrogativi se non è distratto da altro. In questo anno scolastico, con gli studenti sono stati affrontati tanti temi di attualità, dalla violenza di genere al cyberbullismo all’economia etica. Questo incontro con l’arcivescovo è un momento di grazia e di gioia e chiude un anno di riflessioni” ha commentato il dirigente scolastico Nicoletta Del Re.