Le segnalazioni al Servizio Sanità animale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti erano già pervenute, ma si fanno via via più numerose e riferiscono la presenza di lupi in almeno due zone del Chietino. Un fatto già noto ai veterinari, i quali, anche con l’ausilio di visori notturni a raggi infrarossi, ne stanno monitorando la presenza e gli spostamenti.
Gli esemplari sono stati avvistati a Fara San Martino e a San Vito Chietino, entrambi fuori dal perimetro del Parco nazionale della Majella. Si tratta di un lupo di taglia grande, dal mantello rossiccio, presumibilmente maschio, avvistato tra Feudo d’Ugni di Fara San Martino e alcune contrade di Lama dei Peligni; l’altro esemplare è stato segnalato da un cittadino nel centro abitato di San Vito Chietino.
Dopo qualche tentativo di cattura già esperito e non andato a buon fine, l’azione dei veterinari nei prossimi giorni sarà più incisiva e condotta da professionisti riconoscibili dalle casacche indossate, recanti il logo Asl. Le operazioni, condotte in collaborazione con Carabinieri forestali e personale del Parco, si svolgeranno al mattino presto, al crepuscolo e nelle ore notturne mediante visori a raggi infrarossi.
L’obiettivo è la cattura degli animali tramite teleanestesia al fine di monitorarne i parametri biometrici, effettuare prelievi di materiale biologico per scongiurare presenza di malattie infettive e infestive e per consentire la reimmissione in luogo idoneo alla sopravvivenza di questa specie selvatica. Tutte azioni tese alla tutela e al benessere degli animali, che diversamente rischiano l’abbattimento con armi da fuoco, veleno o trappole da parte di bracconieri o cittadini spaventati.
«In questa circostanza è bene ricordare che il lupo è un animale schivo - sottolinea Giovanni Di Paolo, direttore del Servizio Sanità animale - che fugge dall’uomo e non lo attacca se non in particolarissime situazioni. Va preservato per evitare l’eccessiva confidenza con le zone antropizzate che ne metterebbe a rischio la sopravvivenza. Le azioni che stiamo mettendo in campo, dunque, hanno proprio la finalità di metterlo al sicuro, di evitare o, comunque, ridurre l’inquinamento genetico, ovvero l’incrocio tra lupi e cani domestici. Ovviamente si tratta anche di tranquillizzare i cittadini che potrebbero essere allarmati dalla presenza di questi esemplari nei centri urbani, ma non c’è da drammatizzare».
Chieti, 27 aprile