Quattro fusti abbandonati sulla spiaggetta di Punta Aderci, contenitori riportanti un'etichetta che caratterizza il prodotto come ''sgrassante 1065/A'', potenzialmente nocivo alla salute e pericoloso per l'ambiente. A ritrovarli, ieri pomeriggio, gli uomini dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna che dopo aver accertato la pericolosità del prodotto, dopo aver chiesto delucidazioni alla ditta produttrice, hanno provveduto a segnalare l'episodio a tutti gli enti competenti (Prefettura di Chieti, Comune di Vasto, Provincia di Chieti, Arta Abruzzo, Asl Lanciano-Vasto, Vigili del Fuoco), ''al fine di adottare - evidenzia il comandante del Circomare, il tenente di vascello Ivan Savarese - ogni utile iniziativa al fine di addivenire alla rimozione in sicurezza, al successivo smaltimento ed all'eventuale bonifica del sito, in ottemperanza anche alle prescrizioni del Decreto Legislativo n°152 in data 03/04/2006 - Codice dell'Ambiente''. Parallelamente il personale militare procedente ha informato del fatto la competente Procura della Repubblica di Vasto avviando nel contempo indagini per risalire all'origine dei fusti abbandonati. ''Al momento dell'accertamento - aggiunge ancora Savarese - non è stato possibile appurare se i fusti erano pieni della sostanza stessa o vuoti, attesa la necessità d'intervento da parte di personale specializzato a trattare tale tipo di rifiuti''. Il Comune di Vasto è stato invitatoa provvedere a transennare adeguatamente la zona interessata a tutela della sicurezza e della pubblica incolumità. Ignota, al momento, la provenienza dei contenitori: se trasportati sulla spiaggetta della riserva naturale vastese dalle recenti mareggiate oppure se abbandonati da sconosciuti. ''I controlli in materia ambientale da parte della Guardia Costiera di Vasto - conclude il comandante Savarese - continueranno e si implementeranno su tutto il territorio di competenza al fine di verificare situazioni analoghe ed eventuali scarichi abusivi in mare nocivi per l'ambiente, in ottemperanza alle direttive impartite al riguardo dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto che si è imposto come obiettivo primario di intervento, proprio quello della tutela ambientale''.