“Se il Parco della Costa Teatina fosse stato istituito ci sarebbe stata una tutela maggiore del territorio. Sarebbe stato sicuramente molto più difficile autorizzare l’insediamento di industrie di grande impatto ambientale come, ad esempio, un cementificio”.
Il professor Enzo Di Salvatore, docente di diritto costituzionale all’Università di Teramo e cofondatore del Coordinamento nazionale No Triv, denuncia l’ingiustificato stallo che sta accompagnando il varo dell’area protetta, la cui procedura è iniziata nel lontano 2001 con l’approvazione della legge istitutiva.
Lo fa dal palco della Società Operaia dove la lista Potere al Popolo ha promosso l’incontro “Un Parco minacciato”, proprio per analizzare lo stato dell’arte.
Di Salvatore ripercorre le principali tappe che hanno contraddistinto l’iter della legge istitutiva, puntando l’indice contro la Regione ed il Governo.
“Dal 2001 ad oggi nulla è cambiato, eppure sono passati ben 17 anni”, attacca il docente, “si tratta di uno stallo che non trova alcuna giustificazione, determinato dalla Regione che ha responsabilità politiche e dal Governo che ha responsabilità giuridiche. La legge è chiara e riserva la competenza al Ministero dell’ambiente. Né i Comuni, nè la Regione hanno la facoltà di bloccare il Parco. La posizione del Consiglio regionale, dove tutte le forze politiche si sono ritrovate allineate sulla stessa posizione di contrarietà, fatta eccezione per Mario Mazzocca, non ha alcuna efficacia giuridica, ma solo politica”.
Se il Parco fosse stato istituito quali possibilità di insediamento avrebbe avuto un’attività di produzione di leganti idraulici (cemento) nella fascia di protezione esterna della riserva naturale di Punta Aderci?
“Dipende dal tipo di zonizzazione”, risponde Di Salvatore, “in ogni caso il Parco rappresenta una tutela aggiuntiva. Per un insediamento come il cementificio sarebbe stato sicuramente più problematico ottenere le autorizzazioni. Bisogna comunque decidere quale futuro deve avere un territorio e comportarsi di conseguenza”, chiosa il docente.
Carmine Tomeo, candidato alla Camera di Potere al Popolo, sottolinea l’importanza delle tematiche ambientali che dovrebbero essere al primo posto nei programmi delle forze politiche.
“Sono sempre state le azioni popolari, le mobilitazioni partite dal basso, a bloccare taluni insediamenti”, ricorda Tomeo, secondo il quale il Parco della Costa Teatina è una priorità.
Presente all’incontro anche Nicola Salvatorelli, presidente dell’Arci e da sempre in prima linea nelle battaglie ambientaliste.
“Il Parco rappresenta una alternativa per il nostro territorio. Mi sono sempre battuto e continuerò a farlo”, promette alla platea.