Cotir, fine dell'esperienza. Trenta lavoratori a casa

Non ci sono margini per proseguire l'attività del centro di ricerche in campo agricolo di località Zimarino a Vasto

redazione
19/01/2018
Attualità
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Al capolinea l'esperienza del Cotir a Vasto.

Il centro di ricerche in campo agricolo di località Zimarino chiuderà e sono in corso le procedure di cessazione del lavoro dei dipendenti interessati, una trentina.

Tra i primi a commentare il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, ex assessore regionale. "La Regione di D'Alfonso - scrive in una nota - decide di chiudere definitivamente il Cotir di Vasto licenziando e mandando a casa i suoi dipendenti e ricercatori. Questo governo regionale, formato in gran parte dal Partito Democratico e compagnucci dell'ultima ora, sferra l'ennesimo duro colpo ai danni del territorio vastese. Dopo quasi trent'anni una struttura che ha prodotto risultati internazionali e all'avanguardia nella ricerca agricola viene smantellata per manifestata inadeguatezza della classe dirigente politica che oggi governa l'Abruzzo".

"In questi ultimi anni - aggiunge -, seppur nel mio ruolo di opposizione, ho cercato in tutti i modi di intervenire a favore dei dipendenti e della struttura di Vasto per scongiurare quello che invece si è palesato in maniera chiara. Sia in Consiglio regionale sia in Commissione Vigilanza ho attenzionato in più occasioni la situazione dei dipendenti del Cotir denunciando finanche alla Corte dei Conti il grave stato della stessa struttura. Dopo tre e mezzo vengono fuori tutte le bugie e le promesse non mantenute da questo Governo regionale, comprese le false rassicurazioni pervenute dal segretario nazionale del Pd Matteo Renzi durante la sua visita a Vasto. Questa Regione di centrosinistra sin dall'inizio del suo mandato sulla vicenda Cotir ha dimostrato la volontà politica di non salvarla e portarla alla sua lenta morte.

Mentre tutt'altro atteggiamento la Regione ha dimostrato nei confronti del Crab di Avezzano. Infatti per il centro di ricerca della Marsica è stato approvata una specifica legge per far uscire l'Ente dalla situazione liquidatoria. Pertanto - rimarca Febbo - ritengo vergognoso e scandaloso il comportamento di questo esecutivo regionale che oggi decreta la morte di una struttura nel vastese mandando a casa padri e madri di famiglia con una facilità inaudita". 

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