Alla scoperta dell'acquedotto romano: questa mattina, presso un cantiere edile sito in via San Michele nel quale erano stati sospesi i lavori proprio in virtù di alcuni resti archeologici rinvenuti, personale della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo, presenti rappresentanti della ditta costruttrice e i proprietari del terreno, con tecnici ed esperti, hanno presenziato ad alcuni scavi archeologici finalizzati all'accertamento della presenza in quel sito dell'acquedotto romano, conosciuto come ''Acquedotto delle luci''. Gli scavi hanno consentito di rinvenire la parte inferiore del pozzo che collega il piano di campagna con la condotta sotterranea. Dagli esami effettuati dagli esperti è stato possibile evidenziare che il pozzo in questione nel corso degli anni ha subito numerosi interventi di manutenzione, uno dei quali risalente al 10 luglio 1939, testimoniato da un graffito riportante la data. Il pozzo si è presentato interamente riempito di terra e rifiuti recenti. L'opera di accertamento odierna ha consentito: di ripulire la condotta, la quale si presenta integra; di scoprire la presenza di un'ulteriore diramazione della condotta, proveniente da sud, che non era riportata nella mappa del 1954 e di rendere visibile la condotta principale. La Soprintendenza valuterà le soluzioni più appropriate per preservare l'acquedotto ipogeo. L'opera in questione non è una cisterna di epoca romana, ma un pozzo verticale destinato a collegare il piano di campagna con la condotta sotterranea di epoca romana.