VASTO E LE COLATE DI CEMENTO, I CARABINIERI: ''ABBIAMO SCOPERCHIATO IL PENTOLONE''

Paola Cerella
24/09/2007
Attualità
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Davvero strano il destino della bella e sfortunata Vasto: da un lato città dall'indubbio pregio naturalistico, con uno dei golfi più incantevoli d'Italia, dall'altro città dominata dalla legge del mattone. In una realtà dove la parola d'ordine pare essere diventata ''cementificazione'', dove, in questi anni, si è costruito dove non era consentito costruire e, non si sa come, le leggi sono state aggirate, i carabinieri hanno deciso di affrontare di petto la situazione con l'inchiesta sulla ''cementopoli vastese''. I militari hanno segnalato all'Ufficio Urbanistica del Comune che, in alcune zone della città, sono stati realizzati edifici senza rispettare le distanze previste dalla legge e dai regolamenti edilizi comunali e, come si ricorderà, nel mirino dei carabinieri è finito ora un palazzo sito in via Sandro Pertini, ormai in fase di ultimazione, unitamente ad altri edifici, con le stesse caratteristiche, che stavano per essere costruiti. Ciò che sorprende in questa strana vicenda è scoprire che il Comune, che oggi notifica un avviso di avvio del procedimento di demolizione del fabbricato, ordinando l'immediata sospensione dei lavori, è lo stesso che aveva autorizzato i lavori di realizzazione del palazzo. ''A Vasto, pur di edificare, non si risparmiano nemmeno i marciapiedi e le strade, ma noi - assicura il comandante dei carabinieri, capitano Giuseppe Loschiavo -, non abbiamo intenzione di chiudere anzitempo la partita. Per ora, abbiamo scoperchiato il pentolone''.

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