I conti... non tornano: le finanze del Comune 'sotto la lente' delle minoranze

Denunciato un disequilibrio di cassa pari a 9,2 milioni di euro, conseguenza di una "gestione non sana"

Anna Bontempo (Il Centro)
02/10/2017
Attualità
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Un disequilibrio di cassa pari a 9,2 milioni di euro corrispondente al 78% delle riscossioni di parte corrente, oltre a “disavanzi significativi la cui esistenza può essere sintomo di una non sana gestione finanziaria”.

Sono le criticità accertate dalla sezione regionale della Corte dei Conti che con una delibera del 21 settembre richiama l’attenzione del Consiglio comunale  “affinché provveda all’adozione di idonei interventi”.

Il documento, di cui sono venute in possesso le minoranze, illustra una situazione finanziaria critica che potrebbe indurre i giudici contabili a prendere drastici provvedimenti qualora le criticità riscontrate non dovessero essere rimosse. L’allarme sui conti del Comune era stato dato nei giorni scorsi proprio dall’opposizione che ora torna alla carica.

Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo LaudaziFrancesco Prospero e Vincenzo Suriani parlano di “una gravissima situazione finanziaria. La Corte dei conti ha monitorato il periodo gennaio-agosto 2017 evidenziando un disequilibrio di cassa pari a 9,2 milioni di euro corrispondente al 78% delle riscossioni di parte corrente”, attaccano i consiglieri, “basti pensare che Chieti ha un disequilibrio del 54% e Teramo del 42%. Sono dati che nelle due città capoluogo hanno fatto parlare le minoranze, con seria preoccupazione, di pre-dissesto. A Vasto siamo al 78%, ma l’amministrazione non agisce e non reagisce.

Continuiamo a rivolgere un pressante e urgente invito al sindaco Francesco Menna a convocare un Consiglio straordinario per fare chiarezza sui conti del Comune e su come intende rientrare dal pesante debito. La barca sta affondando. Non si può continuare a minimizzare. Se i cittadini vastesi saranno chiamati a pagare l’ingente debito, subendo una gestione controllata, un commissariamento o altro, sapere che anche in altri comuni sarà lo stesso, non li renderà certo più sereni”.        

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