PREMIO HISTONIUM, LA SODDISFAZIONE DELLA POETESSA ALDA MERINI

a cura della redazione
20/09/2007
Attualità
Condividi su:

A qualche giorno dalla manifestazione conclusiva della XXII edizione del Premio Nazionale Histonium di Poesia e Narrativa (sabato pomeriggio la cerimonia conclusiva presso l'auditorium del Liceo scientifico ''Mattioli''), la prof.ssa Alda Merini ''una delle voci più feconde e più incisive della poesia italiana'' dalla sua casa di Milano ha voluto inviare due messaggi. Il primo è rivolto alla città. ''Sono felice - afferma la Merini - del Premio Histonium che mi è stato assegnato come segno di stima e di amicizia. L'uomo, il poeta, non sarebbe nulla senza l'amore. Ringrazio l'organizzazione e l'intera città del Vasto, che hanno accolto la mia voce senza durezza di cuore e con la semplicità di chi vince ogni paura''. Il secondo messaggio è per gli studenti vastesi: ''Cari ragazzi, sono stata giovane anch'io, innamorata della poesia. Ma per avere il libro del mio primo maestro Rainer Maria Rilke, vi confesso che l'ho dovuto rubare. Era tanta la nostra povertà allora che un libro per il poeta poteva diventare un vangelo. Su questa religiosità poetica si è impostata la mia vita. Vi assicuro che niente mi ha più appagata della mia famiglia e dell'amore per i miei figli. Diceva Padre David Maria Turoldo: ''Non abbiate paura di amare e non abbiate paura del dolore!''. Soprattutto il dolore vi porga le armi del carattere, con le quali potrete vincere ogni battaglia, compresa quella contro le vostre sensazioni. Siate presenti a voi stessi e fate della poesia il vostro pane quotidiano''. L'organizzazione del Premio, presieduta dal cav. Giuseppe Catania e coordinata dal segretario generale prof. Luigi Medea, ha ringraziato per telefono la brava poetessa, di cui si ricordano qui alcune tappe della vita. Nata a Milano il 21 marzo 1931, inizia a comporre le prime liriche all'età di 15 anni. Nel 1947, proprio quando comincia a frequentare la casa del suo grande amico e scopritore letterario, Giacinto Spagnoletti, si cominciano a manifestare i primi sintomi di quella che sarà una lunga malattia, che porterà la poetessa ad essere internata in varie cliniche. Nel 1953 sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano. Nel '79 inizia a lavorare su quello che è considerato il capolavoro della sua poesia ''La terra Santa''. Si tratta di liriche dalla intensità potente, dove la realtà lascia il posto all'idea stessa, sublimata.... Nell'81 le muore il marito. Rimasta sola, stringe amicizia con il poeta tarantino Michele Pierri, che sposa nel '83, trasferendosi a Taranto. Nell'86 fa ritorno a Milano e riprende a frequentare gli amici di un tempo. Ricomincia a scriver con continuità, affiancando prosa e poesia. Nel 1996 viene proposta dall'Accadémie Française per il Premio Nobel per la Letteratura. Del '97 è la raccolta La volpe e il sipario, la più alta dimostrazione dello stile poetico dell'artista: una poesia che nasce dall'emozione, improvvisa e violenta, ma ritoccata e riletta. Numerosi i libri scritti fino ad oggi dalla Merini, tanto che lei continua ad essere una delle voci più potenti e prolifiche della poesia contemporanea.

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: