Aggrappato per dodici ore ad una boa, a due miglia dalla costa di Vasto, grazie alla cinta dei pantaloni. Hanno trovato così, questa mattina, un autotrasportatore di 45 anni di Atessa, esausto ma in buone condizioni, gli uomini della Guardia Costiera di Vasto, allertati dalla moglie dell'uomo, allarmata dal mancato rientro a casa del marito. L'uomo, M.F. le sue iniziali, era uscito in mare ieri a bordo del suo gommone, per una battuta di pesca, prendendo il largo dalla foce del fiume Sinello, in territorio di Casalbordino. Nel sistemare la canna da pesca in acqua, l'uomo e' stato travolto da un'onda anomala ed è caduto in mare, rischiando di essere poi investito dal natante, che procedeva a bassa velocità. Senza perdersi d'animo, M.F. ha raggiunto a nuoto una delle boe che delimitano un 'campo' di frutti di mare, a circa due miglia dalla costa vastese e, slacciatasi la cintura, vi si è aggrappato affidandosi poi alla speranza di essere raggiunto dai soccorsi. Dal porto di Punta Penna, alle 6,30 del mattino, sono partite due motovedette che, un'ora più tardi, hanno individuato l'uomo, seminudo ed evidentemente affaticato, ma in un complessivo discreto stato di salute. Una volta a terra, l'autotrasportatore è stato visitato da un medico, non si è reso necessario il ricovero in ospedale ed è potuto quindi rientrare a casa, riabbracciando la moglie e gli altri familiari che erano stati a dir poco in apprensione per via del suo mancato rientro.