Giunta Lapenna rinviata a giudizio, il Comune di Vasto si costituirà parte civile

L’indirizzo è contenuto nella mozione presentata dalla minoranza consiliare che ha portato a casa un importante risultato politico

Anna Bontempo (Il Centro)
26/07/2017
Attualità
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Il Comune parte civile nel processo a carico dell’ex giunta comunale per la bonifica delle discariche abusive.

E’ l’indirizzo contenuto nella mozione presentata dalla minoranza consiliare che ha portato a casa un importante risultato politico. Complici i numeri della maggioranza, piuttosto risicati per la mancata partecipazione al voto dell’ex sindaco Luciano Lapenna e degli altri consiglieri comunali coinvolti nell’inchiesta (all’epoca componenti della giunta), il documento è stato approvato all’unanimità nel cuore della notte dopo un lungo ed acceso dibattito.

L’indicazione fornita dall’assise civica all’amministrazione comunale guidata da Francesco Menna è chiara: dà mandato affinché si costituisca parte civile nel procedimento penale in programma il 7 novembre prossimo, “perché dalla presunta condotta illecita posta in essere dagli imputati, risulta danneggiata negli interessi di cui è portatrice, interessi sia di natura materiale, sia di natura ambientale”.

A favorire l’approvazione del documento è stata anche l’assenza in aula di Elio Baccalà, Mauro Del Piano e Giuseppe Napolitano che nei mesi scorsi sono fuoriusciti dai rispettivi gruppi di appartenenza per costituirne uno nuovo “Patto con Vasto”.

Pur essendo assenti giustificati – come ha tenuto a precisare il presidente del consiglio comunale Giuseppe Forte che ha letto in aula le  comunicazioni – la loro mancata presenza ha spianato la strada all’approvazione della mozione.

La maggioranza sarebbe andata sotto comunque”, commenta Davide D’Alessandro, consigliere comunale di Vasto 2016, “per questo alla fine ha votato il documento. Anche se avessero votato contro sarebbe finita 8 a 7 a nostro favore”.  

Piena fiducia nella magistratura è stata ribadita dal sindaco Menna, secondo il quale gli amministratori rimasti coinvolti nell’inchiesta riusciranno a dimostrare la correttezza del loro operato. Non è invece passata la mozione sulla Pulchra con cui otto consiglieri comunali di minoranza chiedevano di non prorogare la convenzione con la società partecipata che gestisce il servizio di igiene urbana e si occupa della raccolta differenziata.

Il contratto, che risale al 16 luglio 1998, scadrà fra un anno. Anche in questo caso il dibattito è stato particolarmente acceso. Il capogruppo consiliare di Forza Italia, Guido Giangiacomo ha definito la Pulchra varata durante la gestione dell’ex sindaco Giuseppe Tagliente una potente macchina elettorale creata nel 1988 per pulire le strade e per portare voti a qualcuno. Nel 2004 fu compiuta un’altra porcata”, ha proseguito caustico, “con l’estensione del contratto”.

La loro richiesta finalizzata “ad individuare una diversa forma di gestione del servizio che salvaguardi il prezioso livello occupazionale e che garantisca la pubblica evidenza”.

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