“In merito ad alcune ricostruzioni giornalistiche, e soprattutto alle calunniose illazioni in esse contenute, ho dato mandato all'Avvocatura Comunale di valutare ogni azione legale idonea a ristabilire la verità e, quindi, rimediare al danno d’immagine subito dalla nostra comunità cittadina”.
Il sindaco Francesco Menna non ha usato mezzi termini nella conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo di Città per fare chiarezza ed in risposta alle polemiche politiche relative all'avviso pubblico per categoria B3, ex Lege 68/99.
“Ringrazio i giornalisti – ha aggiunto il primo cittadino di Vasto - che hanno raccolto il mio invito a partecipare a questa conferenza stampa che nasce dalla necessità di ristabilire verità in merito ad una vicenda che – ritengo – è servita solo a generare confusione, false informazioni, contrapposizioni fondate sul nulla e di cui, davvero, non avvertiamo – come comunità – alcuna necessità. Ritengo sia stato infangato, gratuitamente, e solo per mero opportunismo politico, il nome della nostra Città. È una vergogna!”
Scendendo nello specifico Francesco Menna ha spiegato ai giornalisti i motivi per i quali l’avviso è da ritenersi a norma di legge.
“Ci tengo a precisare – ha sottolineato Menna - che un Sindaco non istruisce i bandi, anzi, qualora avesse un ruolo attivo in quella fase procedimentale, per lui si configurerebbero gli estremi del reato di abuso d’ufficio.
A seguito delle segnalazioni, come mio dovere, ho fatto controllare l’avviso pubblico verificandone la regolarità tecnica.
Sul presunto “scandalo”, additato da alcuni Consiglieri di minoranza come “vergognosa discriminazione inflitta ai più deboli”, corre l’obbligo di precisare alcuni aspetti:
Alla categoria “B3”, “Addetto alla Registrazione Dati – Collaboratore Amministrativo/Contabile”, afferiscono, per il vigente contratto della Pubblica Amministrazione, numerose mansioni, tra cui “addetto alla corrispondenza” e quella di messo notificatore: figura professionale di cui questo Ente è attualmente sprovvisto e che si ha necessità di coprire.
E’ evidente che l’appartenenza alle categorie delle persone disabili, di cui all’art. 1 della Legge n. 68/1999, anche dei non vedenti e dei non udenti o affetti da mutismo o da handicap intellettivo, risultano incompatibili con i requisiti di ammissione richiesti, in quanto tali condizioni comportano inidoneità allo svolgimento delle mansioni proprie del posto da coprire, anche se l’ampia categoria dei disabili comprende tali categorie. Inoltre, nell’Avviso è ben specificato che: “L’accertamento della compatibilità dello stato di disabilità e delle residue capacità lavorative rispetto alle mansioni da svolgere sarà effettuato, prima dell’assunzione, dal Comitato Tecnico presso la Provincia di Chieti”.
Il requisito del possesso della Patente “B” è presente in altri Avvisi Pubblici, per categorie anche superiori alla B, di molte altre Amministrazioni Locali (Firenze, Bergamo, Sassuolo, Porto Azzurro, Lanciano, Formigine, Arcola, Marano Vicentino, Anzio, Isola Vicentina, Savigliano, Foiano della Chiana, Tezze sul Brenta, solo per citarne alcune) e Pubbliche Amministrazioni in genere (Aziende Sanitarie Locali, Unioni dei Comuni, ecc.).”
Poi, in chiusura della conferenza stampa il Sindaco non ha risparmiato alcuni consiglieri comunali di opposizione che hanno contribuito non poco ad infangare la città: "Speculare politicamente su vicende come queste è, a mio parere, istituzionalmente grave, e per una duplice ragione. La prima: da parte di un pubblico amministratore, cercare il clamore mediatico, senza servirsi dei canali regolamentari, anche per sollevare dubbi rispetto alla correttezza di un avviso pubblico, non vuol dire cercare il bene della pubblica amministrazione cittadina a cui si appartiene. La seconda. Prima di parlare di intenti discriminatori, limitativi delle possibilità dei concittadini diversamente abili, fa male, soprattutto per una compagine amministrativa che ha scelto il sociale come la dimensione prioritaria e caratterizzante della propria azione".
FRATELLI D'ITALIA REPLICA - "Oggi Vasto ha nuovamente visto il vero volto del Sindaco Francesco Menna: un uomo in difficoltà, che sa soltanto riversare e scaricare le proprie colpe sugli altri. La colpa è dei dirigenti, delle norme, dell’opposizione e anche degli ufo. Si chiude il telefono in faccia ai giornalisti e si minacciano querele, in pieno stile Lapenna. Al di là di un vuoto e penoso show mediatico di stamani, la verità resta quella che tutti sanno: questo bando immorale, legale o meno che sia, è una chiara scelta di Menna e della sua maggioranza e non un semplice refuso. L’ha voluto Menna, per motivi che noi non capiamo, ma che in città si sussurrano; l'ha imposto Menna e lo sta difendendo Menna, l’uomo che passerà alla cronaca e alla storia per l’opacità degli atti amministrativi e per il vittimismo. Faccia chiarezza prima con se stesso e, se non è in grado di gestire una città con criteri di trasparenza e giustizia, si tolga di torno. La nostra battaglia per far correggere questo bando indegno, insieme alle forze di opposizione che ci staranno, non finisce qui”.