SULLA PISTA CICLABILE L'INTERVENTO DI MASSIMO DESIATI (LA DESTRA)

riceviamo e pubblichiamo
02/09/2007
Attualità
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Da Massimo Desiati (componente de La Destra) riceviamo e pubblichiamo: ''Ma non se ne può più! Ma non è possibile che, in questa città, non sia possibile far qualcosa di innovativo che immediatamente si levano allarmi con il pretesto che questo qualcosa certamente procura un danno ambientale! Ma chi sono questi paladini del globo terraqueo che si arrogano il diritto di impedire anche interventi di pregio su di un territorio ad alta valenza turistica che necessita, sotto molti aspetti, persino delle più semplici infrastrutture di sostegno all'offerta turistica come una pista ciclabile! Stiamo parlando di biciclette, stiamo parlando di un opera di bonifica del territorio limitrofo, stiamo parlando di un sito longitudinale che verrà dotato di illuminazione, panchine, vegetazione, insomma di un opera importante e che darà lustro alla città di Vasto ed alla sua Marina! Non è possibile che in tutti i centri di costa, abruzzesi e non, si sia contenti della realizzazione di una pista ciclabile ed invece, in questa città, si combatta addirittura per non averla! Ma che realtà è questa! Dietro ogni camper o sulle auto provenienti dalle nazioni europee, per le strade italiane, è possibile, in estate, vedere sistemate almeno un paio di biciclette. Si lasciano i camper nei campeggi e nei villaggi o le auto negli hotel e si gira in bici nelle località turistiche di mare! Quei turisti vanno alla ricerca delle località dotate di piste ciclabili per muoversi più agevolmente facendo sport, per non usare i loro mezzi a motore che inquinerebbero, quelli sì, l'ambiente di cui, invece, vogliono godere la qualità. Ma perché, sulla costa abruzzese, da Martinsicuro a Pineto, così come a Pescara, è già possibile trovare bellissime piste ciclabili che attraversano le città, i lungomare, le spiagge a monte, i torrenti con meravigliosi ponti di legno, panchine di sosta, chioschetti in legno per il ristoro e a Vasto no? Ma perché un progetto regionale, che prevede un'unica e continua linea verde ciclabile lungo tutta la costa, chiamato ''Corridoio Verde Adriatico'', deve trovare interruzione nel territorio di questa città? Ma perché, dopo aver faticosamente trovato i soldi per realizzarlo bisogna rinunciarci? E' un progetto bello, a valenza ambientale, di bonifica dei siti interessati, che prevede strutture ecocompatibili posizionate per il decoro del tracciato! Ed a Vasto c'è, oggi, chi si chiede a che serve! Nel novembre del 2000 la Giunta regionale assegnò alla Provincia di Chieti il primo finanziamento per la realizzazione della pista ciclabile e la Provincia scelse, come prima tratta da realizzare, quella tra Vasto e San Salvo, conferendo l'incarico per la progettazione complessiva. Successivamente, considerando la rilevanza dell'importo (611.521 Euro), fu sottoscritto un accordo di programma al fine della partecipazione alla spesa di Regione, Provincia e Comune. L'iter coinvolse tali amministrazioni indipendentemente dal loro colore politico. Una decisone, si direbbe, ampiamente bipartizan! Il tracciato va da via Duca degli Abruzzi a piazza Terrazzano, in Comune di San Salvo, attraversando Fosso Buonanotte con un ponticello in legno. Il problema di natura ambientale, che viene inopinatamente sollevato, è riferito all'attraversamento della zona dunale ricompresa tra il Park Hotel ed il Fosso Buonanotte. Il percorso della pista interessa un sentiero già esistente, in una zona a ridosso delle recinzioni degli alberghi, ed insiste al di là dell'area retrodunale e vegetale che, oltretutto, non viene affatto interessata dall'intervento! L'impianto di illuminazione verrà posto ad una distanza di 60 metri tra un palo e l'altro e sarà rivolta verso l'interno della pista, sarà a basso impatto luminoso e consumo energetico. E' larga 2 metri e mezzo! Insomma, è un'opera pubblica a disposizione di tutti: turisti e cittadini vastesi. E la città è stata scelta come la prima a poter disporre, in provincia, dei fondi necessari alla sua realizzazione. E, dopo sette anni, se ne sta ancora soltanto parlando per contrastarla invece di far sapere a tutti che Vasto avrà la sua pista ciclabile! Credo che, proprio in riferimento ai pruriti che angustiano alcuni sedicenti difensori del bene comune, sia il caso che l'atteggiamento dei Vastesi venga sostenuto dalla ricerca dell'armonia per lo sviluppo e la crescita di questa Comunità e non, sempre ed a piè sospinto, dalla cavillosa investigazione sui motivi di contrasto. Non c'è male fede o artificio, da parte dei primi, nelle loro prese di posizione ma a volte basterebbe informarsi, conoscere, dialogare invece di sparare nel mucchio, altrimenti ci si vota al più sciocco conservatorismo ed alla regressione civica!''

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