Un esposto alla Procura della Repubblica di Vasto per dire basta ai decreti ingiuntivi dell’Inps, che rivendica parte delle somme elargite in più ai pensionati esposti all’amianto.
Lo hanno presentato gli iscritti allo specifico comitato di lotta, da anni attivo sul territorio per tutelare i diritti di quei lavoratori che, in fabbrica, hanno respirato le polveri d’amianto, in molti casi per anni, ammalandosi e mettendo seriamente a rischio la propria salute.
In quattro, a Vasto, sono morti per la grave patologia.
"Al procuratore – dice Bruno Savelli – chiediamo di verificare la condotta dell’Inps, che, contestando la legge di stabilità, ovviamente sul punto specifico, continua a chiedere ai pensionati la restituzione di somme di denaro importanti, che variano dai 25 mila fino agli 80 mila euro. L’istituto arriva a rivendicare il quinto dello stipendio e questo, per noi, è inaccettabile. Qui c’è gente ridotta alla fame".
Il portavoce del comitato, Ivo Menna, invoca la testimonianza del presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano: "Ha già chiarito – dice – che la legge finanziaria riconosce i diritti acquisiti dai pensionati. Giù le mani, dunque, dai già magri assegni".
Nella circolare 80 del 21 aprile 2015 l’Inps faceva notare che la legge preclude la corresponsione di ratei arretrati a chi è andato in pensione prima del 2015. Ma sarebbe una beffa dello Stato a chi, di lavoro, ci ha rimesso la salute e la vita.