Riprendo con questo secondo articolo la narrazione, anche per histonium.net, dell’avventura nell’oceano Pacifico del velista vastese dott. Angelo D’Ugo, sull’imbarcazione “Jipcho" in compagnia dello skipper e capitano di navigazione, l’israelo-statunitense David Dubi Warshawsky.
L’imbarcazione, con cui intendono raggiungere in una prima traversata le Isole Marchesi (circa 4.000 nm) e in seguito (si pensa a dopo l’estate) la Nuova Zelanda, è uno scafo Young/43 di 12,5 metri, con pescaggio di circa 1,6 metri), costruita nel 1975 dal noto architetto navale John L. Giles.
Con l’equipaggio di bordo menzionato, minimo ed essenziale, dopo essere passato (tra il 20 e il 21 marzo scorso) nel complesso e impressionante Canale di Panama, la barca è rimasta alla fonda sulle sponde del Pacifico per gli ultimi controlli dei congegni e apparecchiature varie di bordo, per fare cambusa (provviste di ogni genere) e carburante necessario al funzionamento, unitamente ai pannelli solari, delle numerose e sofisticate apparecchiature tecniche e del motore ausiliario dell’imbarcazione. Un tempo di approntamento prolungatosi più del previsto per una costante mancanza di ventilazione sul mare, quel “buon vento” che tutti ai naviganti auguriamo e che, comprensibilmente, è il fondamentale elemento di spinta per solcare il mare con un’imbarcazione di tal genere. Per navigare – così come i protagonisti desiderano ed hanno piacere – governando insieme natante e vele, con funi, argani e timone, necessaria abilità e anche fantasia nel posizionare nel modo più proficuo la barca rispetto all’onda e al vento.
Ieri 6 aprile è venuto il momento della partenza da Panama City. Questo il messaggio ricevuto ieri l’altro da A. D’Ugo:
“Ultima notte agli ormeggi, in porto. Domani mattina salpiamo e, dopo una sosta tecnica nell’arcipelago Las Perlas (isole e isolette situate a circa trentacinque miglia dalla costa), faremo rotta verso le equadoregne Isole Galapagos. Sono tredici isole vulcaniche, attraversate dall’equatore. Il relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente e all’ampia varietà di climi presenti le fanno considerare un vero paradiso terrestre. Le raggiungeremo dopo aver percorso poco meno di mille miglia, tenendo prua a ovest, insomma … inseguendo il tramonto.
Il capitano David Dubi W., da parte sua ha aggiunto altrettanto fantasiosamente:
Jipcho e l’equipaggio sono pronti per… ballare in mare Siamo tipi da rock and roll. Pacifico meridionale stiamo arrivando!
A loro, alla loro entusiasmante, libera ma non facile, corsa sul mare, assieme a tanti altri, non resta che augurare il Buon Vento che occorre, e, naturalmente la forza oltre la capacità di governarlo al meglio.