Il Dizionario etimologico della Lingua italiana (DELI, 1988) e quello dei Dialetti italiani (1998) contengono le possibili ipotesi etimologiche del termine zéppola.
Di norma, in questo caso dal germanico, viene fatto ricondurre alla sua forma di zéppa cioè “pezzetto di legno per rincalzare mobili che non posano bene in piano o per chiudere qualche fessura. Potrebbe esserci anche una radice etimologia abruzzese che lo farebbe derivare da kune o kone cioè “cuneo, stoppaccio, panetto da un soldo”.
In Abruzzo le zéppole (zéppele) sono generiche frittelle, non siringate ma gettate “a grumo” dal cucchiaio nell’olio bollente. Tuttavia, ed è la seconda ipotesi, esiste nel latino tardo la parola zìppulae “sorta di dolce di pasta e miele”, a sua volta di etimologia incerta ma rinvenuto in fonti del VI secolo tale da poter ricondurre il dolce ad un’origine anatolica, giunto col suo nome in Italia solo nei primi secoli dell’era volgare”.
Infine, l’origine più accreditata sarebbe legata al periodo della sua produzione, che la fa derivare dal nome del Santo o, più specificatamente, dal suo diminutivo Zeppe che starebbe per Giuseppe. Infatti a Belluno vengono chiamate giuseppine.