Da Alessandro Gentile riceviamo e pubblichiamo: ''Come in tante altre città anche nella nostra può capitare di passeggiare e far caso a dei manifesti affissi, ora su un muro ora su un altro; sono cartelloni pubblicitari, esaltano le qualità di una pizza o di un pasta o di un indumento. Come in tante altre città anche nella nostra il partito del primo cittadino potrebbe decidere di stampare manifesti di propaganda politica, con lo scopo di ricordare gli eventuali traguardi raggiunti dall'amministrazione comunale. Quello, però, che non succede in tante altre città è che tra gli obbiettivi raggiunti vengano elencati dei risultati veri solo in parte o meglio realizzati solo sulla carta. Lampante è il caso del Parco punta Aderci. E' difficile, infatti, entrare nella Riserva e sentirsi in una zona protetta. Auto, pescatori, motociclette hanno ''regolare illecito'' accesso alla riserva che per DEFINIZIONE non sarebbe fruibile da veicoli motorizzati non autorizzati. Recinzioni in ferro arrugginito proteggono i campi coltivati in località Mottagrossa, camper stanziano sulla spiaggia tutta la notte e questa estate una piccolissima porzione della residua macchia mediterranea è andata in fumo. Insomma la legge c'è, ma non è rispettata neanche per sbaglio. Di chi la responsabilità? Aspettando una risposta a questa domanda, vorrei ricordare ai nostri amministratori che i cittadini non vivono nella realtà fittizia di ordinanze e leggi destinate a rimanere inapplicate. I vastesi vivono su strade popolate da palazzoni enormi e vuoti, da inquietanti gru che svettano sulle loro teste... E' vero, è stata fatta una variante al Prg ma cosa è cambiato concretamente nella vita di noi vastesi? Quanti nuovi giardini o piazze sono state progettate? E i parchi che già ci sono come vengono tutelati? Tutti come il Parco Cittadino Casarsa?''