Da Massimo Desiati, esponente politico de La Destra, riceviamo e pubblichiamo: ''Sono stimolato a fare qualche considerazione in ordine alla manifestazione che, ormai da anni, si svolge nella Città adriatica. Purtroppo, a Vasto, da un po' di tempo, tutto fa polemica e l'esercizio della politica appare essere soltanto quello di scavare il più possibile fatti e notizie al solo fine di trovare motivi per tentare di ''massacrare'' l'avversario. E' un'attività che mi spaventa, soprattutto perché impedisce la crescita civile della Città e l'anelito ad educarsi per migliorare ma, oggi, tant'è. Lungi da me, quindi, polemizzare con chicchessia! Il cinema rappresenta uno straordinario mezzo di comunicazione culturale e sociale e questa valenza è racchiusa, da sempre, nel solo fatto del ''fare cinema''. La Città non ha una particolare tradizione cinematografica ma il Vasto Film Festival fu una felice intuizione resa concretamente realizzabile anche per l'apporto professionale di un imprenditore locale del settore. Ma perché fu voluto il Vasto Film Festival? Certamente per veicolare, per il tramite della manifestazione, l'immagine della Città. A mio giudizio nasce e resta, quindi, un'attività di promozione della Città. E siccome Vasto è località turistica, è un'attività di promozione turistica. Un grande evento che, con la partecipazione di importanti nomi del settore, può porgere, all'attenzione nazionale, un felice abbinamento tra attori e registi celebri e Vasto. Il tutto amplificato dalla presenza di giornalisti di fama. Insomma, un'operazione di marketing ! Anzi di co-marketing, laddove, anche gli ospiti che vi partecipano ricevono beneficio nel comunicare la propria immagine professionale. Se tutto questo è vero, vale la pena, dal punto di vista amministrativo, spenderci soldi. La formula di quest'anno a me piace, piace la diversificazione dei luoghi di proiezione, e quindi di aggregazione, piace la gratuità dell'evento (a parte le distorsioni clientelari che questo fatto ha generato ma questo si può evitare!). A questo punto, cosa manca? Manca la promozione dell'evento! E non è certo poca cosa, anzi è il sale. Chi sa che a Vasto si svolge questa manifestazione? Chi è attratto nella Città grazie al Film Festival? Chi dorme negli hotels per assistere alle proiezioni ed alle interviste, chi consuma nei ristoranti e nei bar, chi compra nei negozi della Città perché vi è giunto attirato dalla manifestazione? Nessuno! Chi assiste al Film festival è già a Vasto per altri motivi ai quali aggiunge, solo dopo il suo arrivo, la kermesse cinematografica che ... si trova tra i piedi. Insomma, il Film Festival è, oggi, soltanto un evento inserito nel cartellone estivo, mentre merita, di per sé, una promozione mirata ed una azione di marketing. Per cui non esalterei, come fosse meritoria, la minore spesa del Comune per organizzarlo. C'era senza dubbio da risparmiare sulle spese accessorie ma c'è tanto da investire su quelle di promozione dell'evento! Mi permetto di dire, senza usare aggettivi dequalificanti, che spendere risorse per promuovere il brodetto di pesce alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano (con tutto il rispetto per il brodetto), laddove il pesce si mangia su tutta la costa italiana, fatto in vario modo, e comunque esaltato nei localismi (elemento solo accessorio della promozione del territorio) è cosa minimale al confronto degli abbinamenti e del ritorno d'interesse che, nell'immaginario dei più, possono essere rappresentati dal Cinema internazionale/Vasto: Delon/Vasto, Golino/Vasto, Redgrave/Vasto, Deneuve/Vasto, Risi/Vasto, Arcuri/Vasto, Parietti/Vasto, Placido/Vasto, Verdone/Vasto, Cardinale/Vasto, De Pardieu/Vasto ... e chiedo scusa per le dimenticanze. Quindi promozione e non quella fatta a Vasto su Vasto o in Abruzzo sull'Abruzzo ma nei luoghi e con i mezzi propri di una promozione seria, professionale e meno provinciale!