Gli ultimi dati dell'osservatorio sul precariato dell'Inps mostrano che nella nostra regione si è registrato, nel 2016 rispetto al 2015, un crollo del 37,9% delle assunzioni a tempo indeterminato; in generale il complesso delle assunzioni è diminuito in un anno dell’8,1%.
Nel frattempo, però, sono stati venduti voucher per oltre 2.800.000 euro (più che raddoppiati rispetto al 2014!), dimostrando che il lavoro, in Abruzzo, si caratterizza sempre più, e sempre più drammaticamente, come lavoro estremamente precario e sottopagato. E in questo quadro Vasto occupa la poco edificante 4^ posizione tra i Comuni italiani che ricorrono ai voucher, il più precario, meno tutelato e peggio pagato rapporto di lavoro. In questo senso secondo solo al lavoro nero.
Non può sorprendere, quindi, la condizione di estrema sofferenza in cui versano decine di migliaia di famiglie in Abruzzo e certamente anche a Vasto, denunciata nei giorni scorsi anche dai vescovi abruzzesi e molisani riuniti a Montesilvano.
Una condizione di sofferenza che è un'ovvia conseguenza della disoccupazione, specie giovanile, che raggiunge livelli da gettare in povertà un numero sempre maggiore di persone. Soprattutto, le condizioni di vita precaria di migliaia di famiglie abruzzesi è ovvia conseguenza di politiche di austerità e di lacrime e sangue che i governi Renzi e Gentiloni hanno adottato. D’altronde, come può essere migliorata la vita di tanti uomini, donne e giovani abruzzesi, di tanti vastesi, se la precarietà di lavoro non permette nemmeno di immaginare un futuro diverso? Non c'è da meravigliarsi, dato che la regione Abruzzo, vantando il presidente di regione più renziano d’Italia, non si è mai sognata di mettere in discussione queste forme di lavoro precario che hanno messo in estrema difficoltà migliaia di famiglie della nostra regione.
E Vasto rispecchia a livello cittadino la situazione abruzzese, con un sindaco che si può dire dalfonsiano ed una giunta a cui partecipano pezzi della fu Sel insieme al Pd. Ci meraviglia come da sinistra si faccia ancora da sostegno politico ad un Pd che mostra anche in questo caso il volto della destra liberale. Ma una strada per mettere fine a questa situazione di precarietà diffusa si sta aprendo, con il tentativo di abolire i voucher con il referendum promosso dalla Cgil.
Lanciamo, quindi, un appello alle forze politiche e dell'associazionismo, a quei cittadini che sentono sulla propria pelle il peso della precarietà di lavoro e di vita, a costituire insieme anche a Vasto comitati per i referendum per l'abolizione dei voucher, per ridare dignità alla parola "lavoro" e tutele a milioni di lavoratori in Italia ed alle migliaia di lavoratori in Abruzzo e a Vasto.
Partito della Rifondazione Comunista Vasto
Sinistra Anticapitalista Abruzzo