Scatta ancora l'allarme acqua. Desta di nuovo preoccupazione la perdurante crisi idrica nei 76 Comuni della provincia di Chieti in cui la Sasi gestisce il ciclo idrico integrato. ''La situazione idrica resta molto critica e non è escluso che nelle prossime settimane possano essere disposte ulteriori riduzioni delle forniture''. Il presidente Gaetano Pedullà torna a intervenire sulla grande siccità che ha messo in difficoltà il sistema di distribuzione. Un quadro che potrebbe ulteriormente complicarsi. A partire da lunedì, il Coniv, il Consorzio del Vastese che assicura una fornitura idrica supplementare alla zona litoranea di Vasto e San Salvo, sarà costretto a sospendere integralmente il servizio a favore della Sasi per la riapertura delle fabbriche. Una decisione assunta a causa della secca del fiume Trigno. Questo provocherà una diminuzione dell'acqua a disposizione dei Comuni di Vasto e San Salvo di circa il 13 per cento. La disponibilità passerà dagli attuali 310 litri al secondo circa a 270 litri. Non va meglio nei centri serviti dagli acquedotti minori: la disponibilità del Sinello, che serve i Comuni dell'Alto Vastese, è scesa del 50 per cento. Quella dell'Avello, da cui dipendono i centri della zona di Guardiagrele, è diminuita del 45 per cento. A peggiorare la situazione anche la progressiva riduzione delle forniture integrative garantite fino ad oggi dall'Aca, il gestore dell'Ambito Pescarese, a sua volta alle prese con altri problemi legati alla minore disponibilità di risorse idriche. Da qualche giorno, e per la prima volta, anche l'acquedotto del Verde - da cui dipendono le forniture di 42 Comuni tra cui Lanciano, Vasto e Ortona - comincia a registrare difficoltà. Nonostante siano stati messi in funzione tutti e 3 i pozzi supplementari, la portata della sorgente continua a ridursi per l'assenza di precipitazioni: l'ultimo dato parla del 25 per cento in meno, anche con i pozzi in esercizio. In cosa si traduce tutto questo? Nel probabile prolungamento delle chiusure notturne anche nelle prossime settimane, con orari che potrebbero variare in base alla situazione contingente della disponibilità e dei consumi registrati. Le sospensioni potrebbero essere anticipate, ritardate o non eseguite, a seconda della quantità d'acqua potabile alle sorgenti. ''Si tratta di una crisi - continua Pedullà - indipendente dalla nostra volontà, a fronte della quale la Sasi può solo cercare, quando è possibile, di ottimizzare la distribuzione nei diversi centri senza penalizzare nessuna località''. Di qui un rinnovato appello al consumo oculato dell'acqua potabile che non deve essere utilizzata per usi impropri: ad esempio lavare le automobili o innaffiare piante e giardini. Brutte abitudini dure a morire.