Interruzioni di gravidanza all'ospedale di Vasto: "Possibilità garantita, non siamo la pecora nera"

Parla Francesco Matrullo, direttore dell'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia del 'San Pio da Pietrelcina'

redazione
27/02/2017
Attualità
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«Non esiste alcun caso Vasto, perché nella nostra unità operativa l'interruzione di gravidanza viene garantita e il diritto delle donne pienamente rispettato. Pertanto quanto riportato nell'articolo pubblicato domenica è completamente falso»: interviene Francesco Matrullo, direttore dell'Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Vasto, sulla questione dei ginecologi obiettori di coscienza.

Matrullo fa riferimento ad un articolo di giornale, sul quotidiano Il Centro, che indicava nel 'San Pio' di Vasto uno degli ospedali "a rischio" per le interruzioni di gravidanza.

«Da gennaio 2016 abbiamo un medico obiettore nel nostro reparto - aggiunge - e sono state circa 200 le interruzioni praticate lo scorso anno. Ma anche in precedenza il servizio è stato sempre puntualmente garantito, ed è questo l'unico dato che può interessare l'utenza. La modalità con cui viene assicurata la prestazione attiene a scelte organizzative che competono esclusivamente all'Azienda, che ha facoltà di impiegare le varie figure professionali secondo le esigenze dei diversi presidi e la domanda di prestazioni da soddisfare.

Abbiamo il preciso dovere di assicurare un servizio, non certo quello di spiegare l'allocazione delle risorse umane. Mettiamo al centro della nostra azione la donna, sempre».

Intanto - viene evidenziato in una nota dell'Ufficio Stampa della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, da Lanciano è arrivata di recente la proposta alla Direzione Aziendale di accentrare il servizio di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) in un’unica sede: «Si tratta - spiega il direttore dell’Ostetricia e ginecologia del ‘Renzetti’, Antonio Di Francesco - di una questione che non attiene solo ai ginecologi, ma coinvolge anestesisti, ostetriche, personale di sala. La Direzione sanitaria aziendale ha già avviato una ricognizione del personale ‘non obiettore’ che potrebbe garantire il servizio in maniera organizzata. Un’ulteriore garanzia di professionalità per le donne».

Di Francesco respinge duramente l’appellativo di “gettonista” rivolto ai medici non obiettori che assicurano il servizio, «con il quale si vorrebbe adombrare un business delle interruzioni di gravidanza, cosa falsa e inaccettabile anche solo per modo di dire. A Lanciano abbiamo un medico che effettua le Ivg, e quando questo medico è stato in malattia, fino a pochi giorni fa, è stato sostituito da un altro medico proveniente da Chieti. Punto, non ci sono altre verità».

Ma c’è anche un altro aspetto che a Lanciano in particolare viene posto in primo piano, e nasce dalla volontà di dare applicazione piena alla legge interpretandone la finalità vera, che è quella di accompagnare la donna in un percorso di procreazione responsabile: a tal fine, già da qualche anno, l’Ostetricia e Ginecologia ha aderito a un progetto nazionale dell’Aogoi, l’Associazione nazionale dei Ginecologi Ospedalieri, grazie al quale alle donne che abortiscono il medico propone gratuitamente l’inserimento della spirale, per evitare successive gravidanze indesiderate. La Asl sta valutando anche un’altra opportunità offerta dall’inserimento di un piccolo chip posto sotto la cute del braccio della donna, che garantisce la contraccezione per tre anni.

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