Giusto il tempo di dichiarare aperta l’udienza e, subito dopo, archiviare il procedimento: l’imputato, nel frattempo, è morto, assassinato con tre colpi di pistola tre settimane fa.
A ucciderlo, per la Procura di Vasto, è stato Fabio Di Lello, 33 anni, in carcere con l’accusa di omicidio volontario premeditato. Non mancheranno momenti di commozione, questa mattina, nell’aula Gup del Palazzo di Giustizia a Vasto, dov’è fissata l’udienza preliminare a carico di Italo D’Elisa. Il 21 enne era chiamato a rispondere di omicidio stradale per la morte di Roberta Smargiassi, 34 anni, travolta e uccisa l’1 luglio scorso dalla Fiat Punto del giovane all’incrocio tra via Giulio Cesare e corso Mazzini.
Il banco degli imputati resterà invece vuoto: l’avvocato della famiglia D’Elisa, Pompeo Del Re, consegnerà al Gup, Caterina Salusti, il certificato di morte del suo assistito e, subito dopo, il giudice dichiarerà chiuso il caso.
Quello di oggi era il giorno tanto atteso dalla famiglia di Roberta e dal marito di lei, Fabio, che per quell’omicidio stradale chiedevano giustizia. Per il Pm, Gabriella De Lucia, Italo andava processato. Non ce n’è stato il tempo: il pomeriggio dell’1 febbraio scorso, D’Elisa è caduto sotto i colpi di una calibro 9. In viale Perth è stato affrontato da Fabio Di Lello, che lo ha colpito a morte tre volte, due all’addome, una alla testa. Lui, Fabio, che non ha retto al dolore, consumando secondo la Procura la più atroce delle vendette, è in carcere: i suoi legali, Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni, sono pronti a chiederne la seminfermità mentale.