Lo sfratto è esecutivo per la Scuola Infermieri di Vasto: 'Individuare subito una nuova sede'

La denuncia del consigliere regionale Mario Olivieri che mette nel 'mirino' il direttore generale della Asl Flacco

redazione
17/01/2017
Attualità
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Sfratto esecutivo, nei confronti della Asl Lanciano-Vasto-Chieti per i locali che ospitano la Scuola Infermieri del corso universitario di Scienze Infermieristiche dell'Università d'Annunzio, nelle vicinanze dell'ospedale 'San Pio da Pietrelcina'.

La denuncia è del consigliere regionale vastese Mario Olivieri.

"Apprendiamo con stupore - scrive in una nota - che, nonostante i reiterati preavvisi e gli avvertimenti inutilmente lanciati negli ultimi mesi e nonostante le promesse di intervento riscontrate a tutti i livelli politici e amministrativi, la annosa questione della ubicazione della scuola infermieri del Corso universitario di Scienze Infermieristiche di Vasto sembra giunta al termine. Abbiamo infatti appreso che è stato notificato dai proprietari lo sfratto esecutivo per la dismissione dei locali in cui tale corso trova, da anni, la sua allocazione.

Si raccoglie, quindi, con chiarezza, il frutto della assoluta incapacità della direzione della Asl2 Lanciano-Vasto-Chieti a risolvere qualsiasi problema che interessi la città e la sanità vastese".

Nel 'mirino' di Olivieri torna di nuovo il direttore generale dell'azienda sanitaria unica provinciale Pasquale Flacco. "Che cosa si aspetta a porre fine a questo decadimento rimuovendo, con effetto immediato, il dott. Flacco e i suoi collaboratori da attività di gestione che non sono in grado o che non vogliono ottusamente affrontare?".

Il consigliere regionale ribadisce infine l’esigenza di una immediata concertazione con il sindaco di Vasto, Francesco Menna, l’assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, e lo stesso presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, al fine di "procedere all’individuazione della nuova sede del corso per evitare che diventino insopportabili i disagi creati agli studenti, ai docenti e alla collettività della città adriatica”.

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