Valori alterati di bassa entità circa la presenza di Legionella sono stati evidenziati nel corso di verifiche sull’impianto idrico dell’ospedale di Vasto.
Sono stati effettuati 12 campionamenti, in 6 dei quali è stata riscontrata la presenza in quantità modeste del microrganismo, che, com’è noto, prolifera e si concentra in impianti idrici dove c’è ristagno con temperature tra 32° e 45°, ragione che ne spiega la presenza in alcuni rubinetti di bagni poco utilizzati.
Anche se si tratta, comunque, di una condizione che non desta preoccupazioni, sono state adottate tutte le misure del caso, secondo un doppio percorso: tecnico, secondo modalità previste dalle linee guida nazionali sulla legionellosi, e clinico, che prevede adozione di comportamenti precauzionali da parte del personale. A tale proposito, alle unità operative è stata inviata una nota della Direzione sanitaria che riassume le precauzioni da seguire, come lasciare scorrere l’acqua calda per dieci minuti prima di utilizzarla, il divieto temporaneo di utilizzo delle docce, la sterilizzazione a vapore o con alta disinfezione dei dispositivi che vengono a contatto con le mucose respiratorie.
La legionella, infatti, non viene trasmessa per contatto o contagio diretto, ma per inalazione, e colpisce alcune categorie di persone: gli individui compromessi sotto il profilo immunitario, come i malati di cancro, i tossicodipendenti, ma anche gli anziani e quanti sono affetti da patologie polmonari croniche.
«L’ospedale di Vasto dispone di un impianto di sanificazione continua che utilizza perossido di idrogeno e ioni argento - dicono al Gruppo tecnico aziendale che si è riunito questa mattina - pertanto l’alterazione dei valori presumibilmente è dovuta a un ristagno d’acqua nei rubinetti poco utilizzati,che facilita la proliferazione della Legionella. Inoltre i campioni risultati positivi hanno espresso una contaminazione contenuta». Al fine di ricondurre, però, i valori entro la norma, la Asl eseguirà nei prossimi giorni il trattamento chimico previsto in questi casi.
I prelievi sono stati eseguiti dall’Arta a seguito di una segnalazione del Dipartimento Prevenzione della stessa Asl Lanciano-Vasto-Chieti, fatta dopo il decesso, avvenuto tempo fa, di un uomo che era stato ricoverato per mezza giornata nel reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Vasto, dove era giunto in condizioni assai critiche per una broncopolmonite e altre patologie di tipo immunitario. Il malato, venuto a mancare poche ore dopo il ricovero, era risultato positivo alla legionella, che ha diversa origine in quanto non c’è compatibilità tra il periodo di incubazione della malattia e la sua evoluzione, vista la permanenza lampo dell’uomo in ospedale. Non c’è correlazione, dunque, tra questo caso e la parziale positività riscontrata nei campionamenti dell’acqua, ma saranno in ogni caso seguite tutte le procedure previste dalle linee guida in materia di legionellosi.