Arriva in ospedale con uno scompenso cardiaco, ma, senza trovare nemmeno una barella, rimane seduto su una sedia del Pronto Soccorso per quasi tre ore e, in quella posizione, gli viene somministrato ossigeno.
E' successo l'altra notte al San Pio, dove il personale del 118 ha trasportato un 80enne residente a Vasto.
Dopo l'osservazione breve, l'anziano è stato sottoposto a terapia, ma, non essendo disponibile nemmeno un posto letto, il paziente è rimasto seduto fin dopo le 4 del mattino. Solo qualche ora più tardi, raccontano i familiari, è stato possibile ricoverarlo.
"Conosciamo il carico di lavoro a cui il personale del San Pio è costretto - dicono i congiunti - ma vedere un anziano assistito così ci è sembrato umiliante, per lui, per noi e per la città".
Se la prende, insomma, la famiglia, con chi, alla Regione, non garantirebbe all'ospedale di Vasto risorse sufficienti e considerazione, magari ampliando i posti di osservazione breve intensiva, adesso appena cinque.
Poche ore dopo al San Pio è giunto un altro anziano, ricoverato in una struttura privata della provincia. Era stato sulle prime trasportato al Renzetti di Lanciano, ma poi, da qui, dirottato a Vasto. Senza nemmeno informarsi se al San Pio ci fosse posto, lamentano alcuni operatori.
Il dibattito sullo stato del nosocomio vastese, insomma, si alimenta giorno dopo giorno di nuovi elementi.