Lotta all'obesità infantile e cura della ristorazione scolastica: le iniziative

A tavola prodotti a chilometri zero. L'impegno della Asl Lanciano-Vasto-Chieti nel territorio

Ufficio Stampa e Comunicazione Asl Lanciano-Vasto-Chieti
15/12/2016
Attualità
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Piatti della cucina del territorio, menu vegetariano per chi lo preferisce, pietanze povere di grassi saturi e olio di palma bandito.

Non è la pubblicità di un locale tipico, ma la filosofia a cui è ispirata la ristorazione scolastica nei territori di Lanciano, Vasto e nel Sangro-Aventino, che ha un obiettivo irrinunciabile: lotta all’obesità e tutela della salute dei bambini.

Una strategia chiara che vede in prima linea il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, le mense delle scuole elementari e dell’infanzia, i Comuni e le famiglie, tenuti insieme da un legame virtuoso che fa dell’educazione alimentare dei bambini una priorità.

Come? Attraverso il programma di sorveglianza nutrizionale, che oltre a instaurare un regime corretto, sotto il profilo nutritivo e di apporto calorico, e a regolamentare il lavoro delle mense, permette anche di mappare i gusti dei bambini e adattare il menu in base al loro gradimento.

Così si è scoperto che amano molto pasta al forno, risotto con la zucca o zafferano, brodo, pasta al pomodoro o con olio e parmigiano, l’amatriciana, mentre pasta e piselli o al tonno proprio non vanno. Per i secondi, invece, apprezzatissimi pollo, cotolette, hamburger, polpette e pallotte cace e ove, mentre non hanno successo formaggi, ricotta e pesce in umido. E anche sui contorni i gusti sono altrettanto definiti, con patate, insalate, pomodori, zucchine e bietolina in cima alla classifica, ma guai a mettere nel piatto spinaci, piselli e fagiolini verdi. Idem per la frutta, dove le preferenze premiano banane, melone, mela, mandarini e arance, mentre penalizzano pere, kiwi e ananas. E’ stata riscontrata, inoltre, una migliore e graduale accettazione dei legumi, ancora poco amati, ma necessari alla dieta per l’apporto di fibra, con parziale gradimento di ceci e lenticchie; bocciati i fagioli.

«Teniamo sotto controllo i gusti dei bambini, ma anche la palatabilità dei pasti - tiene a precisare Ercole Ranalli, direttore del Sian - perché non dobbiamo perdere di vista il giusto rapporto tra la quantità di cibo assunto e il ticket pagato. Insomma i bambini non devono rifiutare il cibo perché non gradito o per altre ragioni, perché oltre a curare la qualità sono state elaborate 65 diete speciali per patologia, 15 diete religiose e 9 vegetariane».

Tra le indicazioni fornite alle cucine, anche attenzione alle materie prime,che siano di qualità, come pasta De Cecco e Parmigiano Reggiano con stagionature 24 mesi, e l’utilizzo di prodotti a km 0, meglio se biologici, così come alle famiglie viene raccomandato a casa di fare poco uso di sale, meglio se iodato, e preferire il pane integrale.

Un’attenzione particolare è stata riservata alla scuola d’infanzia, dove è stato inserito lo spuntino fornito dalla mensa, e prevede banane, pane e olio, yogurt biologico e ciambellone rigorosamente preparato dalle cuoche a scuola, succo di mela bio, tutti assai graditi, mentre nessun entusiasmo è espresso per pane con marmellata o miele.

«Ma per contrastare e prevenire l’obesità abbiamo in mente ancora altre azioni - prospetta per il futuro Flora Di Tommaso, responsabile del settore Prevenzione nutrizionale del Sian -  come inserire nella scuola primaria lo spuntino, uguale per tutti, variegato, leggero, di circa 100 kcal, da servire nell’ora della ricreazione dietro pagamento di un ticket accessibile a tutti, senza discriminazioni di reddito. Una scelta che dichiara guerra alle merendine industriali, ai succhi di frutta e agli spuntini ipercalorici come pizze, panini farciti e snack».

Patto di salute strettissimo, dunque, tra Asl e scuola in favore dei bambini, quanto mai necessario alla luce dei dati dell’ultimo rapporto “Okkio alla salute”, che descrive una situazione preoccupante in Abruzzo, dove nella fascia tra 8 e 9 anni di età si registra il 27,2% di obesi, il 9,2% in sovrappeso e il 2,2% di severamente obesi. Tutta colpa di abitudini alimentari scorrette che persistono da anni.
 

 

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