'Furbetti' della raccolta differenziata, ecco le multe da 25 a 150 euro

Tra i rifiuti abbandonati finiscono pure certificati di malattia e buste paga e così si risale agli autori

Anna Bontempo (Il Centro)
21/11/2016
Attualità
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Certificati di malattia, ricevute fiscali, fatture Enel, referti medici e perfino buste paga. Sono i documenti che finiscono nella spazzatura e che consentono alla Polizia Municipale di risalire ai “furbetti della differenziata”, cioè coloro che buttano  i rifiuti urbani senza alcuna selezione a monte. Spesso riescono a farla franca,  ma a volte  basta uno scontrino fiscale o una bolletta finiti nel sacchetto dell’immondizia, per essere identificati.

I “furbetti” (ma non troppo) sono stati raggiunti in questi giorni da ordinanze di ingiunzione per il pagamento delle sanzioni pecuniarie previste nei verbali di accertata violazione amministrativa notificati a suo tempo. Sono quindimorosi” ed in quanto tali sono stati invitati a pagare la multa comminata tre anni prima, maggiorata degli interessi, entro e non oltre il termine di trenta giorni, con l’avvertenza che, in caso contrario, si procederà alla riscossione coattiva. I provvedimenti sono stati emessi a carico di sei persone che non hanno rispettato il regolamento comunale e le ordinanze sindacali che disciplinano la raccolta dei rifiuti urbani. Le multe, trattandosi di privati cittadini e non di titolari di attività commerciali, vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 150 euro. Le sanzioni sono scattate perché si sono sottratti alla raccolta differenziata che, dallo scorso mese di giugno, è stata estesa anche alla Marina.

Tra i destinatari delle ordinanze-ingiunzioni c’è M.G. che è stato sorpreso mentre abbandonava un cartone contenente materiale plastico lungo la strada provinciale 181. V.G. invece, pur non essendo residente a Vasto, si è sbarazzato di un sacchetto di plastica contenente rifiuti domestici non differenziati, tra i quali una fattura Enel a lui intestata.

Ad incastrare D.A.M. sono stati  alcuni referti medici e due buste paga contenuti in un borsone pieno di rifiuti depositato su un’area pubblica del comune di Vasto. Mentre a P.E. la Polizia Municipale è  risalita grazie ad una prescrizione medica  finita in una busta di plastica contenente rifiuti urbani di ogni genere.

Tutti comportamenti che denotano scarso senso civico e una certa riluttanza a fare la raccolta differenziata. In questi casi gli autori sono stati identificati, ma tanti altri (la maggior parte) restano ignoti.

A fine ottobre è partita la campagna di Comune e Pulchra (la società partecipata che gestisce il servizio) relativa ai controlli sulla qualità della differenziata e per il rispetto delle corrette modalità di separazione e conferimento dei rifiuti annunciata da manifesti che ritraggono una bella bimba bionda con il volto corrucciato.

Nel presentare l’iniziativa l’assessore all’ambiente, Paola Cianci annunciò che il contenuto di sacchetti e bidoni sarebbe stato visionato dagli addetti della Pulchra coadiuvati dagli ispettori ambientali per accertare eventuali infrazioni. Ma non tutti pensano che campagne di sensibilizzazione e controlli siano sufficienti. Molti sono convinti che bisognerebbe incentivare i comportamenti virtuosi con sconti sulla Tari, come succede in alcuni comuni dove la raccolta differenziata ha raggiunto percentuali di tutto rispetto.                   

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