La riduzione delle sedi di guardia medica effettuata dalla Asl Lanciano-Vasto-Chieti è corretta: questa la motivazione con la quale il Tribunale amministrativo regionale (Tar) Abruzzo ha respinto il ricorso proposto dai sindaci di Celenza sul Trigno, Cupello e Scerni contro la delibera di rideterminazione delle circoscrizioni di continuità assistenziale adottata dall’Azienda sanitaria, sulla scorta delle indicazioni contenute nel Piano di rientro della sanità.
Secondo i giudici amministrativi, che in attesa di pronunciarsi nel merito avevano sospeso l’efficacia del provvedimento, la riduzione operata è da ritenersi corretta in base al criterio di calcolo utilizzato, come puntualizzato anche dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato prodotta dalla difesa della Asl.
Alla luce della sentenza, nella nuova geografia delle guardie mediche non compariranno le postazioni di Celenza sul Trigno, Cupello, Palena, Quadri, San Vito e Scerni, soppresse in base a precise valutazioni della Direzione aziendale: «Non abbiamo voluto penalizzare né i territori né le popolazioni che vi risiedono - mette in chiaro il direttore generale della Asl, Pasquale Flacco -: abbiamo compiuto scelte ragionate, che coniugano la tutela della salute con gli standard nazionali che prevedono una postazione di guardia medica ogni 3.500 abitanti.
La nostra Azienda era certamente sovradimensionata, per cui una rimodulazione era assolutamente obbligata, ma ancora prima di porre in atto queste misure ci siamo preoccupati di potenziare la rete dell’emergenza e urgenza, attraverso il raddoppio delle postazioni del 118 e l’acquisto di nuove ambulanze, dotate di attrezzature di avanguardia, come ad esempio gli elettrocardiografi a bordo per l’immediata diagnosi e trattamento dell’infarto. Insomma le garanzie di salute ci sono tutte».
Come si ricorderà, nuove postazioni di 118 sono state istituite a Lama dei Peligni, Torricella Peligna, Castiglione Messer Marino, San Salvo, Villa Santa Maria, Celenza sul Trigno, Carunchio e Torrebruna.