Nel giugno del 1981, due fratelli, Bruno e Rocco Fiore aprirono a Vasto il primo pub della città, il Wast Coast ovvero costa del Uašte.
<<Volevo un lavoro che fosse più indipendente e libero di quello della fabbrica, così approfittai del ritorno dall’Inghilterra di mio fratello Rocco. Durante il viaggio dall’aeroporto a casa gli parlai del progetto di aprire un pub a Vasto, lui ne fu entusiasta e partii con la ricerca del locale>> - racconta Bruno. <<Una volta trovato il posto [l’attuale in via Naumachia, ndr] ci demmo da fare per l’allestimento che trae ispirazione dai pub inglesi e dalle idee di architetti nostri amici che ci hanno aiutato nello allestimento del locale>>. Un grande impulso all’attività, “il magico” come dice Rocco, lo ha dato il cartoccio di patatine che distribuivano nel pub: i ragazzi giravano per piazza Rossetti con questo incarto e molti si chiedevano da dove provenisse, così erano attirati nel locale e si sedevano a mangiare. <<Non credevamo che il nostro pub potesse andare così bene, siamo molto contenti. Nel Novanta abbiamo ingrandito il locale, dal 1999 al 2000 abbiamo sperimentato anche la “trasferta” a Vasto marina nei mesi estivi, ma poi abbiamo optato per tornare a svolgere la nostra attività solo a Vasto alta>> - continua Rocco.
Cosa è cambiato in questi trentacinque anni di attività? L’arredamento del locale, ad eccezione dell’ingrandimento, è rimasto quello caratteristico da pub con tavoli in legno, ma sulle pareti si sono aggiunte progressivamente le tovagliette incorniciate realizzate dai vari clienti. <<Risale più o meno agli anni Novanta questa tradizione di lasciare un segno nel nostro locale, ormai abbiamo più di mille tovagliette; tutte raccontano una storia>> - spiega Rocco. Alcune raccontano addirittura la storia di Vasto, come quelle fatte in occasione del festival del fumetto del 1995; altre sono state realizzate da vastesi diventati famosi come lo scenografo Roberto Marchionni o da vastesi d’adozione come Juan José Vincenzi detto Johnny Truck incisore e disegnatore Harley-Davidson. In altre ancora l’illustratore è un bambino di nove anni che con tratto preciso, realizza tutta una storia a fumetti o membri di famiglie che vanno a questo pub da tre generazioni; ma “l’artista” può essere una qualunque persona che mette piede nel pub, <<anche quelle da cui meno te l’aspetti, che magari svolgono mestieri umili e hanno velleità artistiche>>.
Certo, dal passato ad oggi, è cambiato anche il menù. <<Dalla scelta iniziale di venti panini siamo passati a quaranta, mentre abbiamo ridotto la scelta di birre e abbiamo lasciato prevalentemente quelle alla spina, di cui abbiamo la Hacker-Pschorr Weisse e Bionda e la Marzen rossa. Ultimamente abbiamo cercato di adeguarci ai gusti della clientela e abbiamo aggiunto piadine e insalatone>> spiega Rocco. I due panini storici del locale sono il “Mozzafiato”(salsiccia,formaggio, funghi, tabasco, salsa tartare) e il “Fisico” dal soprannome di un amico intimo di Rocco e Bruno che aveva richiesto un panino con tutto quello che avevano a disposizione da mettere all’interno e che, come racconta il piccolo aneddoto, contiene ogni ben di Dio. Presto al Wast Coast saranno in arrivo nuove delizie : i proprietari, infatti, hanno in progetto un nuovo menù di cui, però, non vogliono svelarci nulla.