Nella lotta contro il fuoco si sono ritrovati, per caso, fianco a fianco padre e figlio militare chiamato in zona per la situazione di emergenza. E' successo oggi a Montelapiano, uno dei comuni del Chietino dove più indomabili sono i roghi che stanno distruggendo il patrimonio boschivo della regione verde d'Europa. Giampiero e Mario Marrone, rispettivamente 45 e 20 anni, risiedono a Scerni, ma tra i monti dell'Appennino ci sono arrivati da vie diverse: il papà, gestore di una pompa di benzina in paese, è da 12 anni responsabile locale della Protezione Civile; Mario è nell'esercito con i gradi di caporale nel 123mo reggimento 'Chieti'. Assieme ad altri 19 commilitoni e al maresciallo Ciccone è giunto oggi a dar manforte a pompieri, forestali e volontari. ''Fa un certo effetto lavorare insieme - confida Giampiero Marrone - e so che mio figlio darà il massimo, così come fece cinque anni fa a San Giuliano di Puglia (Campobasso) in occasione del terremoto che si portò via quei 27 angeli con la loro maestra: Mario era allora il più giovane dei volontari accorsi in Molise''. Una pacca sulla spalla, qualche suggerimento e poi via, di nuovo ciascuno per la sua strada: Mario, badile in spalla per 'tagliare' il fuoco verso Ateleta, il papà con la lancia del suo automezzo a scaricare più acqua possibile tra le chiome ferite dei boschi di Villa Santa Maria.