I bambini abruzzesi? Mangiano male e guardano troppa televisione.
E' una 'fotografia' per nulla confortante quella che esce fuori dall'analisi dei risultati della quarta edizione del rapporto 'Okkio alla Salute', il sistema di sorveglianza nazionale del Ministero della Salute dedicato all'infanzia.
In Abruzzo l'indagine ha riguardato un campione di 1.313 bambini della scuola primaria, con la realizzazione del Servizio Prevenzione Collettiva del Dipartimento per la Salute e il Welfare, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale.
Sotto la lente sono finiti stato ponderale, abitudini alimentari, motorie, nutrizionali e le attività praticate durante il tempo libero. I dati, che fanno riferimento al 2014, hanno evidenziato che in Abruzzo il 27,2% dei bambini è in sovrappeso (peggiore, in tutta Italia, c'è solo la Campania), a fronte di una media nazionale del 20,9%. E di questa percentuale l'11,4% ha caratteristiche di obesità, contro il 9,8% nazionale.
Tra le cause principali c'è la merenda, che nel 66,8% dei casi risulta ipercalorica o ad elevata densità energetica per il loro peso. E ad incidere c'è anche una colazione inadeguata. Non va meglio per gli stili di vita: il 44,7 per cento dei bambini abruzzesi ha un televisore in camera, contro il 42,2 italiano e sono troppe le ore trascorse tra tv e computer.
Tentativi di contrasto non mancano: la Regione ha coinvolto in iniziative di promozione delle sane abitudini il 36,8% delle scuole del territorio (ben al di sopra della media italiana) e il 41,8% degli istituti ha previsto, in questi progetti, la partecipazione attiva dei genitori (il dato nazionale è al 33,6). Di contro, però, solo il 42,3% delle stesse scuole propone attività fisica extracurriculare per gli allievi, a fronte di una media italiana del 54. Un dato positivo c'è e riguarda la vista: porta gli occhiali, infatti, il 17,7% del campione intervistato, contro il 19,1 a livello nazionale.