Medico a bordo e così i mezzi del 118 in servizio tra San Salvo ed i centri dell'entroterra potranno finalmente avere l’équipe al completo.
E' infatti partito a Chieti, a cura della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, il corso di formazione destinato a medici della continuità assistenziale e agli specializzati in medicina d’urgenza che presteranno servizio nelle nuove postazioni già attivate da qualche tempo in diverse località.
Sono in tutto sessanta gli iscritti, i quali seguiranno per cinque mesi lezioni di teoria e pratica sul soccorso in emergenza, pronti poi, già da fine ottobre, a salire sulle ambulanze per completare il programma di potenziamento della rete dell’urgenza di assistenza voluto e portato a termine dalla Regione Abruzzo.
“Si tratta dell’ultimo tassello di un percorso che in provincia di Chieti abbiamo avviato per primi - ricorda Antonio Caporrella, direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza della locale azienda sanitaria - offendo un servizio atteso da tempo e che ci permette di intervenire con maggiore efficacia soprattutto nella patologie in cui il fattore tempo è fondamentale, come ictus, infarto e politrauma”.
Il medico andrà dunque ad aggiungersi ad una 'squadra' che risulta al momento composta da un infermiere e da un autista, già in servizio nelle nuove postazioni operative a San Salvo, Castiglione Messer Marino, Torrebruna, Celenza sul Trigno, Carunchio, Lama dei Peligni, Torricella Peligna e Villa Santa Maria, offrendo maggiori garanzie di salute in modo particolare ai residenti nelle aree interne.
Presente all'avvio dei corsi l'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, a giudizio del quale l'assistenza in emergenza “compie un ulteriore salto di qualità: dopo gli interventi su infrastrutture e strumentazioni, completiamo la rete dotando di medici le nuove postazioni attivate. Più mezzi, più tecnologia e una presenza capillare sul territorio per restituire ai cittadini delle aree interne pari diritti nella tutela della salute e stesse chance di salvezza in situazioni di emergenza di quanti vivono in luoghi a valle più vicini agli ospedali. Un altro passo concreto verso la medicina del territorio, che si conferma una grande priorità della nostra azione di governo”.