L’assemblea civica approva il conto consuntivo (con i soli voti della maggioranza), ma il bilancio di previsione resta al palo.
I due documenti contabili sono stati i protagonisti del Consiglio comunale di ieri, con ogni probabilità l’ultimo dell’era Lapenna. Nonostante il mandato amministrativo sia ormai agli sgoccioli, il centrosinistra non è riuscito a portare all’attenzione delle forze politiche il bilancio di previsione 2016 che non è stato neanche approvato dalla Giunta. Anzi, sembra proprio che il documento finanziario – senza il quale è a rischio la stagione turistica – sia ancora in fase di predisposizione da parte degli uffici. Circostanza che ha dato la stura alle bordate dell’opposizione che hanno accusato gli amministratori uscenti di essere degli “irresponsabili”.
“La mancata approvazione del bilancio comporta problemi gravissimi”, attacca Massimo Desiati, consigliere comunale di Vasto 2016 e candidato sindaco del centrodestra, “significa che il Comune con la gestione provvisoria può far fronte solo a spese inderogabili ed urgenti. Il problema è di chi viene dopo. Sarebbe un bel regalo per Francesco Menna (candidato sindaco del centrosinistra, ndc) se fosse lui il vincitore delle elezioni comunali”, chiosa Desiati.
Non sono mancate critiche neanche sul conto consuntivo che, secondo l’opposizione consiliare “è la dimostrazione che il Comune non è in grado di gestire le entrate, cioè Imu, Tari, Tasi e rette degli asili nido, che vengono utilizzate non per migliorare i servizi ma per ripianare i “buchi” degli anni precedenti. Tra le pieghe del documento contabile emerge che 11 milioni di euro sono di “difficile esazione” . Cioè si tratta di somme che l’ente può non riuscire a recuperare.
Il sindaco Luciano Lapenna – che ha illustrato il conto consuntivo – si è limitato a dire che “sono tanti i comuni in Italia che non hanno ancora approvato il bilancio di previsione”.
E’ stato lasciato in eredità alla prossima amministrazione anche il terzo punto all’ordine del giorno “Restituisci l’edificabilità”. La proposta, presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, consiste nello stralcio di aree edificabili (senza oneri a carico del Comune), su istanza dei proprietari dei terreni, facendole tornare alla loro originaria destinazione agricola.